Dal momento dell'esodo dall'Egitto, il popolo ebraico viene chiamato "Esercito di D.o".
Ma sono chiamati anche "Servi di D.o", e la differenza è questa:
Un servo esegue il servizio del suo padrone che può essere di vari livelli, egli può fare un lavoro delicato come lavorare le perle, fare una filettatura e altri tipi di lavoro che richiedono esperienza oppure svolgere compiti semplici.
Il suo servizio richiede grande fatica e lavoro, ma ciò non costituisce Mesiràt Nefesh, una disponibilità al sacrificio di sé, di essere disposti di dare anche la vita per il padrone.
I soldati sono servi che servono con grande fatica, lavoro e sacrificio di se stessi, in guerre di difesa o di attacco.
I soldati stanno al loro posto con il più alto grado di determinazione, vigorosi, imperterriti, davanti al nemico avversario, il loro servizio non richiede comprensione, perché agiscono secondo gli ordini del loro comandante.
Gli ebrei in Egitto sono stati totalmente degradati sotto la loro afflizione grave e amara, eppure, nonostante tutto, non hanno cambiato i loro nomi ne la loro lingua e neanche il loro tipico modo di vestire, con determinazione assoluta sono rimasti al loro posto perché sapevano che D.o aveva promesso di redimerli.
Chiunque si comporti come hanno fatto gli ebrei in quelle circostanze è un soldato dell'esercito di D.o, e l'Onnipotente verrà in suo aiuto manifestandoSi nella natura pur trascendendo la natura.