A conclusione di Yom Kippùr 5556 (1795) in Lyozna, l'Alter Rebbe ha dato un commento pubblico (i suoi discorsi erano brevi, come al solito) sul versetto
"Chi è come l'Eterno nostro D.o ogni volta che Lo invochiamo" e sul commento dei Saggi che dicono "su di Lui, non sui Suoi attributi".
Pardes Rimonìm spiega che "su di Lui" si riferisce alle oròt ("luci", "radiazioni" o "illuminazioni") che investono le "navi" delle dieci sefiròt di atzilùt.
Il Rebbe, Baal Shem Tov, dice che "a Lui" si riferisce proprio a D.o Onnipotente che "investe" le "navi" delle dieci sefiròt di atzilùt.
Il semplice significato di "a Lui" si riferisce alla essenza della En Sof di cui ogni comune Ebreo ha una conoscenza intrinseca attraverso la sua fede semplice.
Questo è il significato di "vicino a lui, alla persona" e "ogni volta che invochiamo Lui, D.o".
Queste due espressioni si riferiscono rispettivamente all'Essenza del En Sof e all'essenza dell'anima.
Pregare e fare servizio a D.o con fede semplice unisce l'essenza dell'anima con l'essenza dell'Infinito, in modo che l'essenza della En Sof sarà il Guaritore dei malati e Colui che benedice gli anni.