Quando R. Moshe, figlio dell'Alter Rebbe, aveva tra gli otto e gli undici anni, stava studiando il passaggio in Ghittìn 67a dove venivano lodate le virtù dei saggi.
In quel punto c'è R. Shimon bar Yochai che dice "Impara le mie middòt".
R. Moshe era in dubbio sul significato di questa ultima parola poiché l'interpretazione di Rashì parla di "i miei insegnamenti", con il significato semplice di "tratti del carattere".
In quel momento l'Alter Rebbe entrò e disse, da un versetto che abitualmente utilizzava:
"La Torà ci è stata data per raffinare i tratti del nostro carattere. Anche le pene sono in verità atti di gentilezza e bontà.
Le due interpretazioni quindi sono interdipendenti e dicono la stessa cosa:
Non si può raffinare il carattere senza Torà,
Non può esserci Torà senza un carattere fine.