"Non farai torto l'uno all'altro e avrai timore del tuo D-o"—Levitico 25:17.

È proibito causare angoscia o umiliare qualcuno verbalmente.

Alcuni esempi:

  • Se una persona ha peccato da giovane e ha successivamente fatto teshuvà, non gli si può dire "Grazie a D-o che ti ha portato da quella strada alla retta via!" o altri accenni indiretti alle sue mancanze che gli potrebbero causare dolore.
  • Se una persona soffre di una malattia non si può dire, "È mai mancato qualcuno che era completamente innocente?" (come dissero gli amici di Iyov, Giobbe).
  • Se vedi persone che stanno tentando di comprare del grano, non dire loro che lo possono trovare da tal dei tali che in realtà non vende nulla.
  • Non entrare in un negozio e chiedere, "Quanto costa questo?" quando non hai intenzione di comprare nulla.]

I nostri Saggi hanno insegnato che dire parole che feriscono è un peccato più grave di defraudare qualcuno di soldi.