La Mitzvà del Giorno

"E che non sia fatta tale malvagità tra di voi"—Deuteronomio 13:12.

È proibito incitare un’altra persona a servire idoli.

"Non essere attratto da lui"—Deuteronomio 13:9.

Colui che è stato preso di mira per essere convinto a diventare un’idolatra non può serbare nessun sentimento d’amore o simpatia verso la persona che ha cercato di fargli abbandonare D-o. Il precetto di amare ogni Ebreo, perfino un peccatore, non include un istigatore all’idolatria.

"“Né lo ascolterai"—Deuteronomio 13:9.

È proibito attenuare l’odio verso colui che ha cercato di convincerlo di abbandonare D-o.

"Nè il tuo occhio avrà pietà di lui"—Deuteronomio 13:9.

Quando vediamo una persona in pericolo mortale siamo tenuti a salvarla. Tuttavia questa regola non si applica a chi incita all’idolatria. E una persona che viene incitata a questo peccato non può (per legge) salvare una persona che l’ha incitato ad abbandonare D-o.

"Nè lo risparmierai "—Deuteronomio 13:9.

Quando un processo è in corso la persona che l’incitatore ha cercato ci convincere non può giustificare le sue azioni nè gli è permesso esprimere qualsiasi pensiero positivo verso l’istigatore che potrebbe far si che venga assolto. (Questo è un caso eccezionale, solitamente infatti la corte incoraggia chiunque abbia qualcosa di positivo da dire, di parlare).

"Nè occulterai per lui "—Deuteronomio 13:9.

Durante un processo, la persona che l’incitatore ha cercato ci convincere a servire idoli non può nascondere prove dannose riguardo a colui che ha cercado di farlo abbandonare D-o.

"[Il profeta]..che parlerá in nome di altri dei"—Deuteronomio 18:20.

È proibito profetizzare e dire che D-o ha comandato di servire un dio pagano. È anche proibito profetizzare nel nome di un dio pagano; di sostenere che la divinità si è rivelata a lui e gli ha istruito di servirlo e di promettere una ricompensa a chi si attiene alla sua richiesta e una punizione a chi non la adempierà.

"Non Ascoltare le parole di quel profeta"—Deuteronomio 13:4.

È proibito ascoltare un profeta che afferma di parlare in nome di una divinità pagana. È proibito avere discussioni con lui nè chiedergli di mostrare segni miracolosi per confermare la sua presunta profezia. Invece, è nostro dovere avvisarlo di smetterla e, se continua con questo comportamento, la corte lo condanna a morte.

"Ma il profeta che volutamente parlerà in Mio nome che Io non gli ho comandato di dire"—Deuteronomio 18:20.

È proibito dire una falsa profezia in nome di D-o, ovvero di asserire che D-o ha detto una determinata cosa, quando non è vero. È anche proibito dire una profezia (vera), dicendo che D-o glielha rivelata quando in realtà D-o l’ha detta a un altro profeta.

"Non avrai paura di lui"—Deuteronomio 18:22.

Non dobbiamo temere un profeta falso solo perché appare come una persona santa e finge di parlare in nome di D-o.

"Non menzionare i nomi di altri dei"—Esodo 23:13.

È proibito giurare in nome di un idolo o di chiedere a qualcun altro (perfino un idolatra) di giurare in nome di una divinità falsa.

Questo divieto include anche menzionare il nome dell’idolo. Ad esempio, non si dovrebbe dire, “Aspettami vicino all’idolo x”.

“Non rivolgerti agli Ov”—Levitico 19:31.

È proibito praticare il culto idolatra di Ov.

Questo consiste nel bruciare un determinato tipo di incenso e fare certe azioni note ai seguaci di Ov.

"Non rivolgerti agli Yid’onì"—Levitico 19:31.

È proibito praticare il culto idolatra di Yid’onì.

Questo consisteva nell’inserire un osso di yidoa (un volatile) nella propria bocca. Successivamente, dopo aver bruciato dell’incenso, dopo aver detto delle parole e fatto alcuni riti, la persona entrava in trance e prediva il futuro.

"Non dare nessuno dei tuoi figli in consegna a Molech"—Levitico 18:21.

È proibito dare i nostri figli al Molech.

In tempi antici c’era un dio pagano conosciuto come Molech. La religione del Molech richiedeva che i seguaci partecipassero in un ritiro incivile. I genitori portavano i loro figli ai preti Molech e, con il permesso dei preti, i genitori facevano passare i figli sopra il fuoco ardente.