Per chiarire ulteriormente la cosa è necessario spiegare il significato del versetto: "La candela di D-o è l'anima (neshamà) dell'uomo".1 Il suo significato è che l'anima degli Ebrei, i quali vengono chiamati "uomini"2 è, per fare un paragone, simile alla fiamma di una candela, che per sua natura tende sempre a spingersi verso l'alto. Infatti, la fiamma ha l'intrinseca tendenza di staccarsi dal lucignolo per unirsi alla propria sorgente che si trova sù in alto, nell'elemento universale del fuoco, situato nella sfera sublunare, come è spiegato nell' 'Etz Hayyìm. E nonostante il fatto che essa si estinguerebbe, se ciò accadesse, e non emetterebbe più affatto luce quaggiù, ed anche lì in alto, alla sua fonte, la sua luce risulterebbe annullata - tuttavia a questo essa tende, in conformità alla propria natura.

Allo stesso modo la neshamà dell'uomo, compreso in essa ciò che ha natura di ruah e di nefesh, desidera ed aspira naturalmente di separarsi ed allontanarsi dal corpo, per unirsi alla sua origine ed alla sua fonte che è in D-o, l'alta scaturigine di ogni vita, benedetto Egli sia; benchè in tal modo essa si annullerebbe e dissolverebbe, perdendo Colà completamente la propria identità, · sì che nulla rimarrebbe della sua essenza e della sua sostanza originarie. E tuttavia questa è la sua volontà ed il suo desiderio, per sua natura.

Ma "natura" è un termine di comodo che si usa per qualsiasi cosa che non rientri nel dominio della ragione e della comprensione. Anche in questo caso si intende dire che questo desiderio e questa volontà dell'anima non rientrano nel dominio della ragione, della comprensione e dell'intelligenza di ciò che può essere afferrato e conosciuto, ma trascendono la conoscenza e l'intelligenza che afferrano e comprendono. Infatti, [tale tendenza] ha la sua origine nell'attributo della hokhmà che si trova nell'anima; ed in questo ha dimora la luce del benedetto En Sof.

פרק יט

וּלְתוֹסֶפֶת בֵּיאוּר, צָרִיךְ לְבָאֵר הֵיטֵב מַה שֶּׁכָּתוּב: "נֵר ה' נִשְׁמַת אָדָם".

פֵּירוּשׁ, שֶׁיִּשְׂרָאֵל הַקְּרוּיִם "אָדָם", נִשְׁמָתָם הִיא, לְמָשָׁל, כְּאוֹר הַנֵּר

שֶׁמִּתְנַעְנֵעַ תָּמִיד לְמַעְלָה בְּטִבְעוֹ,

מִפְּנֵי שֶׁאוֹר הָאֵשׁ חָפֵץ בְּטֶבַע, לִיפָּרֵד מֵהַפְּתִילָה וְלִידָּבֵק בְּשָׁרְשׁוֹ לְמַעְלָה בִּיסוֹד הָאֵשׁ הַכְּלָלִי שֶׁתַּחַת גַּלְגַּל הַיָּרֵחַ, כְּמוֹ שֶׁכָּתוּב בְּעֵץ חַיִּים.

וְאַף שֶׁעַל יְדֵי זֶה יִכְבֶּה וְלֹא יָאִיר כְּלוּם לְמַטָּה, וְגַם לְמַעְלָה – בְּשָׁרְשׁוֹ, יִתְבַּטֵּל אוֹרוֹ בִּמְצִיאוּת בְּשָׁרְשׁוֹ,

אַף־עַל־פִּי־כֵן, בְּכָךְ הוּא חָפֵץ בְּטִבְעוֹ.

כָּךְ נִשְׁמַת הָ"אָדָם", וְכֵן בְּחִינַת רוּחַ וָנֶפֶשׁ,

חֶפְצָהּ וְחֶשְׁקָהּ בְּטִבְעָהּ לִיפָּרֵד וְלָצֵאת מִן הַגּוּף וְלִידָּבֵק בְּשָׁרְשָׁהּ וּמְקוֹרָהּ – בַּה' חַיֵּי הַחַיִּים בָּרוּךְ־הוּא;

הֲגַם שֶׁתִּהְיֶה אַיִן וָאֶפֶס וְתִתְבַּטֵּל שָׁם בִּמְצִיאוּת לְגַמְרֵי, וְלֹא יִשָּׁאֵר מִמֶּנָּה מְאוּמָה מִמַּהוּתָהּ וְעַצְמוּתָהּ הָרִאשׁוֹן,

אַף־עַל־פִּי־כֵן, זֶה רְצוֹנָהּ וְחֶפְצָהּ בְּטִבְעָהּ.

וְטֶבַע זֶה הוּא שֵׁם הַמּוּשְׁאָל לְכָל דָּבָר שֶׁאֵינוֹ בִּבְחִינַת טַעַם וָדַעַת.

וְגַם כָּאן, הַכַּוָּונָה, שֶׁרָצוֹן וְחֵפֶץ זֶה בַּנֶּפֶשׁ אֵינוֹ בִּבְחִינַת טַעַם וָדַעַת וְשֵׂכֶל מוּשָּׂג וּמוּבָן, אֶלָּא לְמַעְלָה מֵהַדַּעַת וְשֵׂכֶל הַמּוּשָּׂג וְהַמּוּבָן,

וְהִיא בְּחִינַת חָכְמָה שֶׁבַּנֶּפֶשׁ שֶׁבָּהּ אוֹר־אֵין־סוֹף בָּרוּךְ־הוּא.