[Per chiarire questo punto, prendiamo] come esempio questo [nostro] mondo materiale. Benchè "tutta la terra sia piena della sua gloria”1 ossia della luce del benedetto En Sof, come sta scritto: "Non riempio Io il cielo e la terra? dice il Signore,”2 tuttavia si veste [del mondo] in forma di influenza manifesta solo una vitalità assai ridotta, del genere [di quella delle cose] inanimate e vegetali; mentre la piena luce del benedetto En Sof deve essere considerata come "avvolgente dall'alto" (anche se in verità lo pervade), in quanto la sua influenza sulla [ terra] non si manifesta, ma agisce solo in modo occulto ed impercettibile; e di ogni influenza di natura occulta si parla come se "avvolgesse dall'alto” , poichè il "mondo occulto” si trova su di un piano più alto del "mondo manifesto".
Per rendere la cosa più comprensibile faremo un paragone. Quando un uomo si forma nella sua mente l'immagine di una cosa che ha visto o sta vedendo - benchè tutta la materia e la natura, sia interiore che esteriore, di questa cosa, fino alla sua vera essenza, si rispecchino completamente nella sua mente e nel suo pensiero, poichè egli ha visto o vede questa cosa nella sua interezza - tuttavia si dice che la sua mente abbraccia completamente quell'oggetto, e che quell'oggetto è stato accolto nella sua mente e dal suo pensiero. Ma non è stato accolto di fatto, solo nell'immaginazione che se ne fa la mente ed il pensiero di quell'uomo.
וְהַמָּשָׁל בָּזֶה, הִנֵּה הָאָרֶץ הַלֵּזוּ הַגַּשְׁמִיּוּת, אַף שֶׁ"מְּלֹא כָל הָאָרֶץ כְּבוֹדוֹ",
וְהַיְינוּ אוֹר־אֵין־סוֹף בָּרוּךְ־הוּא, כְּמוֹ שֶׁכָּתוּב: "הֲלֹא אֶת הַשָּׁמַיִם וְאֶת הָאָרֶץ אֲנִי מָלֵא, נְאֻם ה'".
אַף־עַל־פִּי־כֵן, אֵין מִתְלַבֵּשׁ בְּתוֹכָהּ בִּבְחִינַת גִּילּוּי הַהַשְׁפָּעָה, רַק חַיּוּת מְעַט מִזְּעֵר, בְּחִינוֹת דּוֹמֵם וְצוֹמֵחַ לְבַד.
וְכָל אוֹר־אֵין־סוֹף בָּרוּךְ־הוּא נִקְרָא סוֹבֵב עָלֶיהָ, אַף שֶׁהוּא בְּתוֹכָהּ מַמָּשׁ.
מֵאַחַר שֶׁאֵין הַשְׁפָּעָתוֹ מִתְגַּלֵּית בָּהּ יוֹתֵר, רַק מַשְׁפִּיעַ בָּהּ בִּבְחִינַת הֶסְתֵּר וְהֶעְלֵם,
וְכָל הַשְׁפָּעָה שֶׁבִּבְחִינַת הֶסְתֵּר, נִקְרָא מַקִּיף מִלְמַעְלָה,
כִּי, "עָלְמָא דְאִתְכַּסְיָא" הוּא לְמַעְלָה בְּמַדְרֵגָה מֵ"עָלְמָא דְאִתְגַּלְיָא".
וּלְקָרֵב אֶל הַשֵּׂכֶל יוֹתֵר, הוּא בְּדֶרֶךְ מָשָׁל:
כְּמוֹ הָאָדָם שֶׁמְּצַיֵּיר בְּדַעְתּוֹ אֵיזֶה דָבָר שֶׁרָאָה אוֹ שֶׁרוֹאֶה,
הִנֵּה אַף שֶׁכָּל גּוּף עֶצֶם הַדָּבָר הַהוּא וְגַבּוֹ וְתוֹכוֹ וְתוֹךְ תּוֹכוֹ, כּוּלּוֹ מְצוּיָּיר בְּדַעְתּוֹ וּמַחֲשַׁבְתּוֹ, מִפְּנֵי שֶׁרָאָהוּ כוּלּוֹ אוֹ שֶׁרוֹאֵהוּ,
הִנֵּה נִקְרֵאת דַּעְתּוֹ מַקֶּפֶת הַדָּבָר הַהוּא כּוּלּוֹ.
וְהַדָּבָר הַהוּא מוּקָּף בְּדַעְתּוֹ וּמַחֲשַׁבְתּוֹ,
רַק, שֶׁאֵינוֹ מוּקָּף בְּפוֹעַל מַמָּשׁ – רַק בְּדִמְיוֹן מַחֲשֶׁבֶת הָאָדָם וְדַעְתּוֹ.