Il Divino nome di D-o non è mai menzionato nella Meghillà, a differenza di tutte le altre nostre Scritture. Qual è la ragione di questa omissione?

Risposta

1:Mordechài aveva intenzione di menzionare il nome di D-o nella lettera ufficiale che mandò al suo popolo nelle 127 provincie dell'lmpero Persiano, però non lo menzionò esplicitamente, temendo che le lettere potessero cadere in mano ai pagani, i quali avrebbero potuto sostituire il Nome Sacro coi nomi dei loro idoli.

2: In accordo col Talmud, i Saggi evitarono d'usare il Nome di D-o nella Meghillà, perché tali lettere venivano poi buttate, causando così la profanazione del Santo Nome. Quando, in data posteriore, il rotolo fu incluso nelle Sacre Scritture, fu considerato appropriato mantenere la forma originale del documento che fu inviato da Mordechài ed Estèr. Infatti, il Santo Nome appare diverse volte nella Meghillà in maniera nascosta, ad esempio in forma di acrostico.

3: Rav Samson Rafael Hirsh suggerì che il Santo Nome non è menzionato nella Meghillà di proposito. D'altra parte, rivedendo l'intero racconto, è chiaro che la mano invisibile della Divina Provvidenza mosse gli avvenimenti che portarono al miracolo di Purìm, dall'inizio alla fine. L'insegnamento per noi oggi è che D-o è sempre presente nella Storia dell'uomo e che, anche quando nessun miracolo evidente avviene dinnanzi ai nostri occhi, i miracoli stanno accadendo costantemente tramite la Provvidenza di D-o, giacché essa è nascosta nel mondo naturale.