Tu Bishvat è il cosidetto “capodanno degli alberi”. A partire da questa data si considera superata la fase più rigida dell’inverno; la natura rinasce a poco a poco, ricominciano a spuntare i primi germogli che sbocceranno più tardi, in primavera.
Vi sono svariati usi legati a questa festività; quello più comune consiste nel mangiare in questo giorno frutta di albero. In genere si consumano i cinque frutti della Terra d’Israele (uva, fico, melograno, fico, dattero) e altre specie. Alcuni di questi frutti però non sono di stagione e di conseguenza si consumano come frutta secca e non fresca. Che senso ha però consumare i frutti e dire l’apposita benedizione, nel giorno in cui la natura rifiorisce, su cibi che non sono ancora cresciuti e maturati?
Ogni specie ha i suoi tempi di crescita e maturazione: dai 52 giorni, (così afferma la Ghemarà), del grano, ai 70 anni della palma da dattero. Settimane, mesi, anni di duro e costante lavoro per contadini e coltivatori! Selezionare i semi, arare, seminare nella speranza che crescano le radici; nell’attesa il terreno va curato e protetto. Allo spuntare del primo germoglio, il contadino è soddisfatto e si sente pienamente realizzato quando alla fine può cogliere l’ortaggio. Ogni prodotto contiene in sé tutto lo sforzo e la fatica che è costato. Giorni, settimane e mesi di pioggia e vento; giorni e notti trascorse a progettere il terreno e il raccolto da uccelli e parassiti; ore passate pregando D-o affinché conceda pioggia e rugiada al tempo giusto. Dentro un frutto c’è anche tutto questo.
In effetti, qualsiasi progetto l’uomo voglia realizzare richiede tempo, sforzo e fatica. Alcuni traguardi paiono all’inizio lontanissimi; qualsiasi impresa si voglia intraprendere è come piantare un orto. Il frutto di Tu Bishvat simboleggia tutto ciò ed è un assaggio del frutto che si mangerà in stagione, il fatto di mangiare il frutto prima che sia cresciuto è un incoraggiamento ad affrontare il periodo di lavoro e rafforza la fiducia nel fatto che D-o, che ha creato il frutto, coronerà di successo lo sforzo dell’uomo.
Ogni stagione rappresenta una tappa nella vita dell’uomo e ogni giorno è come se fosse Tu Bishvat: ogni mattina ci si agginge ad afrontare le sfide che la giornata ci porterà, assaporando però già la soddisfazione della sera e con piena fiducia in D-o. D-o ci sostiene e porta al successo le imprese iniziate a fin di bene.
Dalla frutta secca di Tu Bishvat si passa più avanti a mangiare la frutta
fresca maturate, benedicendo D-o che ha creato il frutto e che ha coronato di successo
lo sforzo dell’uomo per farlo crescere. Così, da un successo che semplicemente
si assapora si passa al successo concreto e il risultato ottenuto con l’aiuto
di D-o è addirittura superiore allo sforzo. Dice il verso: “ielchù mechail el
chail’ ovvero, che procedano di trionfo in trionfo, fino a vedere l’avvento di
Mashiach con i propri occhi.
Di Deborah Cohenca, tratto da Lechaim.
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