Nella parashà di questa settimana viene descritta la vittoria degli ebrei sui Midianiti. In seguito viene comandato di fare l'inventario dell'intero bottino di guerra, dai prigionieri al bestiame, e di dividerlo in due parti uguali: una metà doveva essere destinata ai soldati e l’altra metà al resto del popolo. Da ogni metà si deve poi destinare una parte per Hashèm: i soldati dovevano destinare 1/500 di ogni genere, e il popolo 1/50 e darlo a Leviti.

Il Ramban, Nachmanide, spiega che riportando queste istruzioni la Torà vuole rivelarci un miracolo che avvenne in questo conteggio. Dal momento in cui cominciò il conteggio del bottino fino alla sua spartizione, nessun animale o prigioniero morì (se uno di loro fosse morto le metà non sarebbero più potute essere identiche).

Ciò però richiede un ulteriore chiarimento: se è vero che D-o non fa dei miracoli invano, qual era lo scopo del fatto straordinario che nessun animale o uomo morì per così tanto tempo?

Tutto è calcolato

Inoltre, i numeri dei calcoli del bottino erano tutti perfettamente divisibili per 50 e per 500! Come può essere che non venga elencato un resto dopo la divisione? Sembrerebbe che i numeri di tutte le categorie di beni del bottino fossero cifre perfettamente ‘tonde’ e divisibili secondo la richiesta di Hashèm!

Con tutto questo la Torà ci vuole trasmettere un insegnamento molto importante per la nostra vita.

Quando D-o ci chiede di fare qualcosa, prima ancora di comunicare la Sua richiesta ha già predisposto tutto il necessario affinché essa possa essere esaudita nel migliore dei modi: nel caso del bottino, aveva già predisposto il numero in modo tale che fosse perfettamente divisibile per 50 senza nessun resto.

Tutto il mondo è di D-o ed è stato creato in modo da permetterci di eseguire tutto ciò che ci ha chiesto nei minimi dettagli, dallo Shabbat alla Kasherut. Nulla può essere di ostacolo all'esecuzione delle mitzvòt se non la nostra volontà: se vogliamo unirci ad Hashèm ed eseguire le Sue mitzvòt, possiamo! Dobbiamo solo volerlo.