In seguito alla morte dei figli di Aharòn, Nadàv e Avihu, il Sign-re avvisa che non si può entrare "nel santo dei santi" senza autorizzazione. Soltanto il cohèn gadol, il sommo sacerdote, può entrare nella stanza interna detta kodesh hakodashim per offrire l'incenso al Sign-re, una volta l'anno a Yom Kippur.
Durante Yom Kippur si tira a sorte per determinare quale di due capre verrà offerte al Sign-re e quale espierà i peccati del popolo.
La parashà di Acharei Mot descrive il fatto che i sacrifici possono solo essere offerti nel Bet Hamikdash, si proibisce il consumo del sangue e si parla delle leggi dell'incesto e altre relazioni proibite.
"Sarai sacro, poiché Io, il Sign-re il tuo D-o, sono santo" così si apre la parashà di Kedoshim, seguita da una dozzina di comandamenti Divini tramite i quali l'Ebreo si santifica e si avvicina al Sign-re. Questi includono la proibizione dell'idolatria, il comandamento di dare tzedakà, le leggi dello Shabbat, l'onestà negli affari, dell'onore che si deve dare ai propri genitori e della sacralità della vita.
Infine si parla della mitzvà di amare il prossimo come se stessi.
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