Kadèsh - Kiddush |
Si versa il vino nel bicchiere e si recita il Kiddùsh, con l’intenzione di far adempiere all’obbligo tutti i convitati, che rispondono amèn.
Se sono in grado di leggere sarebbe opportuno che anch’essi recitino il Kiddùsh. In ogni caso non si risponde Barùch Hu uvarùch Shem• dopo aver sentito il nome di D-o. Quando Yom Yov cade di Shabbàt si inizia a leggere il Kiddùsh da questo brano: |
Salmo di Davìd. Hashèm è mio pastore nulla mi manca. Su verdi prati mi farà riposare; su acque tranquille mi guiderà. La mia anima ristorerà, mi condurrà per sentieri retti, in grazia del suo nome. Anche se dovessi andare nella valle dell’ombra della morte, non temerò il male, perché Tu sei con me, la tua verga e il tuo bastone mi danno conforto. Hai apparecchiato davanti a me la mensa, a dispetto dei miei nemici; Hai unto con l’olio il mio capo il mio calice hai fatto traboccare. La tua bontà e la carità mi seguiranno tutti i giorni della mia vita, e io soggiornerò nella casa di Hashèm per lunghi anni.
In seguito si dice:
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Se Pesach cade in un giorno feriale, si inizia a recitare da questo punto: Queste sono le festività di Hashèm, convocazioni sacre, che convocherete a loro tempo. E parlò Moshé delle festività di Hashèm ai figli di Israele. La notte dell'osservanza è questa per Hashèm in cui fece uscire dalla terra d'Egitto. la notte questa per Hashèm, di osservanza per tutti i figli di Israele, nelle loro generazioni. Chi recita il Kiddùsh dice: Signori siete d’accordo?I presenti rispondono: Si, per la vita! Benedetto Tu Hashèm, nostro D-o Re del mondo creatore del frutto della vite. I presenti rispondono: Amèn Benedetto Tu Hashèm, D-o nostro Re del mondo che hai scelto noi fra tutte le nazioni, ci hai elevati da tutte le lingue, ci hai santificati con i tuoi precetti e hai dato a noi Hashém nostro D-o con amore sabati per il riposo, e ricorrenze per la gioia, festività e momenti per l'allegria, il giorno di Shabbàt questo, e il giorno di festa delle matzòt questo, e Yom Tov, di convocazione sacra questo, periodo della nostra libertà con amore, convocazione sacra in ricordo dell'esodo dall'Egitto. Poiché ci hai scelto e ci hai santificati fra tutti i popoli e i sabati e le ricorrenze sacre a te, con amore e benevolenza, con gioia e allegria. ci hai donato. Benedetto Tu Hashèm che santifica lo Shabbàt e Israèl e i momenti. I presenti rispondono: Amèn. |
Se Yom Tov cade all’uscita di Shabbàt si aggiungono le due berachòt seguenti prima di quella di shehecheyànu, con la candela della Havdala accesa.
Benedetto Tu Hashèm nostro D-o, Re del mondo, che crea le luci del fuoco. Benedetto Tu Hashèm nostro D-o, Re del mondo, che distingue tra sacro e profano, e tra luce e tenebra, e tra Israèl e i popoli, e tra il giorno settimo e i sei giorni lavorativi, tra la santità di Shabbàt e la santità di Yom Tov hai separato, e il giorno settimo rispetto ai sei giorni lavorativi hai santificato e hai separato e hai santificato il tuo popolo Israèl nella tua santità. Benedetto Tu Hashèm, che distingue tra sacro e sacro. Benedetto Tu Hashèm, nostro D-o, Re del mondo, che ha fatto vivere, ha mantenuto in vita e ha fatto arrivare a questo momento. |
Si deve bere il primo bicchiere di vino adagiati sul lato sinistro, in segno di libertà, cercando di consumarne almeno un reviìt, ossia circa 87 grammi. |
Urchàtz |
Si lavano le mani come per la Netilàt Yadàyim abituale, ossia versando lacqua di un recipiente per tre volte su ogni mano, a partire dalla destra. Si fa però attenzione a non recitare la benedizione. |
Karpàs |
Si intinge del sedano, o altra verdura, a seconda delle usanze, in acqua salata o in aceto. Quando si recita questa berachà, è necessario pensare anche al maròr che si mangerà in seguito, in modo da non doverla ripetere.
Occorre fare attenzione a non mangiarne più di venti grammi, perché potrebbe nascere il dubbio di dover recitare la berachà finale. Ci si limita quindi a mangiarne una piccola quantità. |
Benedetto Tu Hashèm, nostro D-o, Re del mondo, che ha creato il frutto della terra.. |
Yachàtz |
Si prende la matzà centrale, che è chiamata Levì, rispetto a quella superiore chiamata Cohèn e a quella inferiore, Israèl, in riferimento alle tre categorie del popolo ebraico. La si spezza in due parti disuguali: quella più grande viene messa da parte per l’Afikomàn, mentre la più piccola viene riposta. |
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