La Vita Quotidiana e il Sabato
La Torà insegna che il popolo ebraico deve rispettare la santità del sabato, ma l’ebreo cerca sempre di portare santità in ogni aspetto della vita quotidiana. Egli inizia ogni giorno della settimana con la preghiera, poi continua con lo studio della Torà (Shulchan ‘Arukh Orach, Chayim 155), alcuni studiano una parte difficile del Talmud, altri leggono i sui racconti, mentre altri ancora ripassano la parashà della settimana, ma ognuno si dedicherà almeno un poco allo studio, secondo le proprie capacità. Poi l’ebreo lascia il mondo della preghiera e dello studio per affrontare il mondo materiale, quello in cui si lavora per guadagnarsi di che vivere, ma la Torà lo accompagna sempre durante la giornata, qualunque sia la sua attività. L’impiegato dovrà essere un onesto lavoratore e prestare la sua opera con zelo per non deludere il datore di lavoro; il commerciante, a sua volta, dovrà avere cura di astenersi dai traffici poco corretti, dalla propaganda sleale e dall’invadere il terreno altrui. Nella vita dell’ebreo anche i giorni della settimana sono, dunque, permeati di santità, poiché è detto: in tutti i tuoi passi pensa a lui (Proverbi 3, 6; Shulchan ‘Arukh Orach, Chayim 231).
Tuttavia, quando arriva il settimo giorno, viene comandato di fare in modo che sia un santo giorno, ancor più santo degli altri sei lavorativi: nello shabbat si deve intensificare e migliorare la dedizione a D-o e alla sua Torà e cercare di fare sempre di più.
(Saggio basato su Likuté Sichòt vol II, p 547; tradotto in Il Pensiero della Settimana a cura del rabbino Shmuel Rodal).
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