Questa usanza trae fondamento dal fatto che il giorno in cui D-o consegnò la Torà al popolo ebraico, il monte Sinai si coprì interamente di uno folto tappeto d’erba e di fiori profumati, in onore di questo importantissimo evento.
Un’altra ragione è perché la Torà è paragonata a una rosa. Il Midràsh a proposito di questo narra una parabola: «Un re possedeva un giardino ricco piante e fiori.
Un giorno, però, vi si recò a passeggiare e vide che era pieno di spine. Subito chiamò i suoi servi e ordinò loro di tagliare tutto.
Improvvisamente, scorse una rosa, in mezzo alle spine. “Per questa sola rosa – disse il re – salverò tutto il giardino”». Allo stesso modo, grazie alla Torà, verrà salvato il mondo intero, anche quando è pieno di spine!
Questa consuetudine risale a tempi molto remoti. Il Midràsh, infatti racconta che Hamàn, criticando e schernendo il popolo ebraico davanti al re Achashveròsh, citò, ridicolizzandola, proprio l’usanza di abbellire con fiori il tempio.
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