Nella parashà di questa settimana leggiamo dell’emozionante ricongiungimento di Giuseppe con i suoi fratelli in Egitto.
Giuseppe racconta ai suoi fratelli (che lo avevano venduto come schiavo in Egitto più di due decenni prima) di non preoccuparsi poiché non aveva intenzione di vendicarsi, e che secondo lui tutto era stato orchestrato da D-o in modo da farlo diventare viceré d’Egitto e poter fornire cibo alla sua famiglia durante gli anni di carestia.
E così è stato, nel corso dei due anni di carestia Giuseppe fornì i suoi fratelli e le loro famiglie il cibo, senza nutrire alcun risentimento verso di loro.
Sulla base del comportamento di Giuseppe, il Tanya fa un’interessante osservazione su come ci si dovrebbe comportare con chi ci ha fatto un torto o addirittura ci ha causato un danno intenzionalmente.
Egli “dovrebbe mostrare verso quel individuo un amore, soffrendo a causa sua, senza che ciò si trasformi in rabbia, che D-o non voglia, o in vendetta, che D-o non voglia, ma al contrario , ricambiare coloro che fanno un torto con favori, come ci insegna lo Zohar, che dovremmo prendere esempio dal comportamento di Giuseppe con i fratelli.”
Apparentemente, non vendicarsi, o nutrire sentimenti negativi verso l'autore del torto sembrerebbe sufficiente. Perché è importante ricambiare i torti con favori?
La chiave per la risposta sta nell’analizzare il comportamento di Giuseppe verso i suoi fratelli.
Giuseppe era convinto che tutto quello che gli era successo veniva da D-o, e che era per il bene .
I fratelli, che avevano agito terribilmente nei suoi confronti, erano semplicemente agenti di D-o per portarlo dove abbisognava affinchè diventasse il viceré di tutto l'Egitto, dunque, non solo egli non li odiò, ma “li sostenne assieme alle loro famiglie.”
Attraverso la comprensione che tutto quello che succede a un individuo viene da D-o, si può cominciare a perdonare, ed alla fine anche “ricambiare i torti con favori”.*
Likutè Sichòt Vol 5
* [Viene da sé che tutto quanto sopra vale per la vittima. Il colpevole tuttavia, deve assumersi la piena responsabilità per il suo comportamento e non può in alcun modo incolpare D-o delle sue azioni peccaminose, dal momento che aveva libertà di scelta.]
לע"נ הרה"ח הר"ה"ג ר' אברהם דוב בן ר' יהושע ז''ל In beloved memory of Rabbi Abraham B. Hecht obm.
Rav Yaakov Kantor è direttore della Chabad Jewish Center a Lugano
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