La prima delle due parashiòt che verranno lette questo Shabbàt descrive l’entusiasmo manifestato dal popolo ebraico nelle portare le sue offerte per la costruzione del Tabernacolo. La dedizione con la quale gli ebrei compirono la mitzvà fu tale che presto si verificò un eccesso di donazioni fino al punto che Moshè dovette pregare loro di non portare più nulla.
Una devozione grandiosa fu espressa in particolare dalle donne, sia nella quantità e nella qualità dei doni portati al Santuario — persino i loro gioielli personali — sia nel tempo, nel talento e nell’energia che investirono per costruire la dimora Divina.
Quattro erano i generi di gioielli offerti dalle donne, che rappresentano metaforicamente lo stesso numero di categorie esistenti nell’educazione dei figli da parte della donna ebrea di tutti i tempi.
Le quattro categorie furono gli orecchini, gli anelli da naso, gli anelli ed i braccialetti.
Gli Orecchini: ascolta quando i bambini parlano. Così capiscono che sei veramente accessibile a loro. Presta attenzione anche a quello che dicono fra di loro, poiché le loro parole riflettono anche ciò che sentono da coloro che li circondano. Inoltre, sii pronta ad accettare consigli e spunti sull’educazione. Più ti lasci essere guidata dagli altri, più i piccoli saranno ricettivi ai tuoi messaggi.
Gli Anelli da Naso: Utilizza il “fiuto” per rimanere sensibile ai segni di infelicità o di ribellione. Sii al corrente dell’identità dei compagni dei figli e di che cosa si occupano insieme. Amici bravi e attività produttive formano una persona di sani principi.
Gli Anelli: Usa le dita per indicare. Le osservazioni (con le “orecchie” e il “naso”) non bastano per educare un figlio. Chiarisci le cose per lui, guidandolo e mostrandogli la strada giusta. Non solamente attraverso delle imposizioni, ma spiegando al suo livello di comprensione.
I Braccialetti: essi sono il simbolo della rigorosità necessaria per educare. Il genitore deve prendere le iniziative, dimostrandosi coinvolto non solo quando si verificano problemi ma anticipandoli e conoscendo bene il carattere del figlio. La rigorosità è anche richiesta nei confronti dei genitori stessi, che devono disciplinare se stessi prima di poterlo fare con i propri figli.
Ricorda, soprattutto, che i tuoi doni alla famiglia sono degli atti di volontariato e di amore e non devono diventare dei doveri senza sentimento. Bisogna dare generosamente con il cuore. In questo modo il tuo santuario personale diventerà un'oasi di pace e santità che solo tu potrai far esistere e durare nel tempo.
Basato sulle opere del Rebbe di Lubavitch
Adattato da rav Shalom Hazan
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