A volte si fanno certe cose per abitudine e ci si dimentica perché si fanno, quindi sono lieto di avere l’opportunità di fermarmi un attimo e capire la motivazione di questo alimento base del pasto di Shabbàt.
Il Profeta Isaia ci dice “e proclamerai lo Shabbàt ‘delizia’ e il [giorno] santo di D-o ‘onorato’” (Isaia 58:13). I nostri rabbini insegnano che si onora lo Shabbàt indossando vestiti speciali e puliti e che si prova godimento di Shabbàt mangiando cibi deliziosi e buone bevande.
All’epoca del Talmùd, il cibo che era considerato delizioso e che era usato per questo scopo durante Shabbàt era proprio il pesce. Successivamente, furono la carne ed il vino, poiché sono cibi che la maggior parte delle persone preferisce. Si può mangiare qualsiasi cibo kashèr che si considera gradevole.
Inoltre, ci sono altri motivi interessanti per questa usanza. Il Sign-re ha benedetto tre cose consecutivamente mentre le ha create. Egli ha benedetto il pesce di giovedì, l’uomo di venerdì e lo Shabbàt di Sabato. “Una corda di tre fili non si rompe facilmente” (Ecclesiaste 4:12). Pertanto uniamo i tre: l’uomo mangia il pesce di Shabbàt facendo in modo che sia benedetto con la triplice benedizione sacerdotale tratta da Numeri 6:24-26:
“che il Sign-re ti benedica e ti protegga;
che il Sign-re illumini il Suo volto su di te e ti conceda grazia;
che il Sign-re innalzi il Suo volto verso di te e ti conceda pace.”
Infine, i pesci sono creature che non hanno palpebre e perciò non chiudono mai i loro occhi. Questa è una metafora per D-o i cui occhi e sguardo sono sempre rivolti a coloro che seguono la Sua strada per guidarli con la Sua grande misericordia.
Rav Shmuel Kogan per concessione di Chabad.org
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