Una connotazione della festa di Sukkot è il suo essere legata anche al mondo della natura e rappresenta la gioia per il lavoro compiuto e i frutti raccolti. È anche un lungo momento di distensione e di allegria dopo le due settimane precedenti, contrassegnate da due ricorrenze drammatiche del calendario ebraico: Rosh haShannà e Yom Kippùr. L’aspetto gioioso e sereno della festa, contagia anche la cucina: i pasti consumati nella sukkà, abbondano di dolci e frutti degli alberi e della terra. Ma, pur nel momento in cui celebriamo la prosperità e gioiamo dei prodotti dei campi, il fatto stesso di dimorare nella sukkà, simbolo di fragilità e provvisorietà, ci rammenta la nostra reale condizione umana. Ecco che allora emerge l’autentico messaggio di questa ricorrenza: tutti i doni e i beni provengono da D.o e l’uomo si rammenti che il possesso della terra, che gli permette i mezzi per sostenere la sua esistenza, è condizionato da volontà superiore e dalla propria condotta, che deve sempre essere conforme alla Torà.

Ingredienti per 12 pezzi:

250 g di Datteri denocciolati (meglio qualità Deglet Nour o Halawi,)

200 g di Zucchero

200 g di Mandorle dolci pelate

2 albumi

Zucchero a velo per guarnire

Preparazione:

Tritare le mandorle molto finemente. Unire lo zucchero, i datteri passati al mixer e gli albumi non sbattuti. Impastare la massa con un cucchiaio di legno. Ungere d’olio due teglie da forno piccole (per esempio due teglie cucki da 2 porzioni ciascuna). Con le mani umide, livellare bene l’impasto e infornare a forno già caldo, 170° C, per circa 25/30 minuti (dipende dal forno). Lasciar raffreddare, tagliare 12 porzioni e spolverare con zucchero a velo

Chag Sukkot Sameach!