Domanda: Nella storia di Purìm, l’ebreo Mordechài si rifiuta d’inchinarsi al malvagio Hamàn. Di conseguenza, Hamàn fa emanare un decreto per distruggere l’intero popolo ebraico. Mi domando se Mordechài abbia fatto la cosa giusta! Anche se Hamàn pensava di essere un dio, forse Mordechài avrebbe dovuto inchinarsi a lui piuttosto che rischiare la vita di tutti gli ebrei?

Risposta: quando ero giovane frequentavo una scuola non ebraica. Circa il dieci percento degli allievi erano ebrei, e ci sentivamo a nostro agio lì. Tuttavia a volte mi sentivo escluso. Non era una scuola particolarmente religiosa ma ogni tanto pregavano in una grande sala con una grande croce all’interno. A un certo punto della preghiera, esortavano tutti ad inchinarsi davanti alla croce, e lo facevano tutti. Ma io no. Non so perché, ma mentre tutti si inchinavano in ginocchio, io rimanevo seduto. Una volta ero un po’ teso all’idea che avrebbero potuto scoprirmi ma poi mi resi conto che chiunque avesse notato che non mi stavo inginocchiando stava anch’egli evitando come me di inginocchiarsi, perciò mi sentii sicuro. Ecco una cosa bizzarra: guardandomi attorno, notai che non ero l’unico. Sparsi per la sala c’erano altri che non si erano inchinati, per la precisione circa il dieci percento degli alunni era seduto con la schiena dritta, e questo voleva dire che nessuno degli alunni ebrei aveva la minima intenzione d’inginocchiarsi. Era una scena particolare, un mare di teste inchinate con un po’ di teste ebree che risaltavano come iceberg sporgenti.

Riflettendo su questa scena, è alquanto sorprendente. Da dove era nato questo spirito di ribellione? Provenivamo tutti da famiglie non osservanti e la maggior parte di noi era ignorante in ebraismo. Nessuno ci aveva mai detto di non inchinarci e, per alcuni di noi, la scelta di non inginocchiarsi era probabilmente l’unica asserzione di ebraicità mai fatta in pubblico.

Che cosa ci aveva ispirati ad essere diversi?

Credo che abbiamo ricevuto questa forza da Mordechài, l’ebreo che rifiutò d’inchinarsi. In qualche modo, la sua storia di sfida si è instaurata e fissata nella psiche ebraica a tal punto che anche 2500 anni dopo, sappiamo nel profondo della nostra anima che non ci inchiniamo a nessuno tranne che a D-o.

Quando Mordechài resistette a Hamàn, non stava mettendo a rischio il popolo ebraico. Al contrario, egli salvò numerosi ebrei nelle generazioni successive che avrebbero tratto ispirazione dal suo atto eroico, rifiutandosi di inchinarsi alle forze che avrebbero cercato di schiacciarne l’identità.

I nostri nemici ci odieranno perché non ci inchiniamo ma ci odieranno ancora di più se ci inchiniamo a loro. Quando restiamo in piedi fieri, facendo palesemente capire che siamo ebrei, allora, come Mordechài, assisteremo alla sconfitta del male e al trionfo del bene.

Rav Aron Moss, per concessione di Chabad.org