Recentemente ho letto un articolo su internet riguardo alla scoperta di una vacca rossa; secondo l’articolo sembrava che questa scoperta sia un presagio dell’era Messianica. Puoi spiegarmi di cosa veramente si tratti?

Risposta:

Una vacca rossa è una giovenca che non ha ancora partorito un vitello. Il colore necessario non è un rosso rubino bensì un rosso-marrone, un colore terroso. Infatti la parola “rosso” in ebraico al femminile, adumà, è etimologicamente collegata alla parola “terra”, adamà. Quindi se ti chiedi quanto siano veramente rare le mucche rosse, la risposta è: non tanto. Tuttavia non è così semplice, ed è necessario capire l’uso della vacca rossa, parà adumà in ebraico.

In poche parole, la Torà ci dice che chi viene in contatto con un cadavere (toccandolo oppure trovandosi nella stessa casa con esso), diventa ritualmente impuro. Egli non può entrare nel Tempio di Gerusalemme né partecipare ai sacrifici o consumare qualsiasi altro cibo sacro fino a che si purifichi.

Come parte del processo di purificazione, i sacerdoti macellavano una vacca rossa e la bruciavano insieme a un ramo di cedro, un ramoscello d’issopo e filo di lana cremisi. Essi poi prendevano le ceneri, le mischiavano con acqua di fonte e spruzzavano la miscela sulla persona impura.

Squalifiche

Quindi se le vacche rosse non sono rare, come mai è così difficile trovarne una adatta? Ebbene, la Torà ci da una lista di criteri necessari perché la mucca sia idonea:

s la vacca deve essere come minimo nel terzo anno di vita (ossia almeno due anni e qualcosa);

s essa deve essere interamente rossa. Anche due peli di colore diverso uno vicino all’altro, o tre di colore diverso lontani l’uno dall’altro, la squalificano;

s tutti i difetti fisici che squalificano gli animali per i sacrifici, squalificano la vacca rossa;

s qualsiasi lavoro fatto con essa, la squalifica. Per “lavoro” in questo caso s’intende una persona che si appoggi ad essa o che metta un vestito o un telo sopra di essa (a meno che le sia stato messo per proteggere l’animale stesso);

s mettere un giogo sulla vacca, anche se non fa nessun tipo di lavoro, la squalifica.

sse la vacca rossa è gravida o se un bue si è accoppiato con essa, è squalificata.

Ebbene, trovare una vacca rossa che soddisfi tutti questi requisiti non è impossibile ma è abbastanza raro. È questo il motivo per cui è una grande notizia quando si trova una vacca rossa qualificata.

Luoghi comuni e l’era Messianica

Tuttavia esiste un luogo comune riguardo alla rarità della mucca rossa. Maimonide scrive:

“Nove vacche rosse sono state offerte da quando fu comandato di osservare questa mitzvà fino al quando il Tempio è stato distrutto una seconda volta. La prima è stato portata da Moshè, il nostro maestro. La seconds da Ezra. Altre sette sono state offerte fino alla distruzione del Secondo Tempio. E la decima verrà portato dal Re Mashiach; che sia presto rivelato. Amen, così sia la volontà di D-o.”

Alcuni deducono da queste parole che siano solo esistite nove vacche rosse qualificate, e che la nascita della decima sarà un segno della redenzione. In realtà, le ceneri di una vacca rossa possono durare per tanto tempo visto che ne serve solo una piccola quantità da mischiare con le acque purificatrici. Pertanto, il fatto che solo nove ne siano state usate per scopi di purificazione non significa che ne siano nate solo nove ma che fino ad ora ne sono servite effettivamente solo nove.

La Redenzione e la Vacca Rossa

Il Rebbe di Lubavitch sottolinea che la citazione di cui sopra di Maimonide è inusuale. Infatti, nel Mishnè Torà Maimonide semplicemente elenca le leggi. Eppure qui, subito dopo aver menzionato che Mashiach farà la decima parà adumà aggiunge: “…Che sia presto rivelato. Amen, così sia la volontà di Hashem”. Ancor più sorprendente è il fatto che Maimonide ha un’intera sezione dedicata alle leggi del Mashiach eppure lì non aggiunge questa preghiera. Solamente qui, dove l’argomento principale è la parà adumà e il Mashiach è menzionato per inciso, egli aggiunge la preghiera.

Il Rebbe spiega che Maimonide ci sta effettivamente insegnando una halachà, ovvero che un ebreo deve sempre anelare alla redenzione fino al punto che tutte le volte che il Mashiach viene menzionato, anche solo di sfuggita, si dovrebbe automaticamente pregare che venga presto. Se Maimonide avesse aggiunto la preghiera solo dove discute delle leggi del Mashiach, si potrebbe pensare che una preghiera è necessaria solo quando è Mashiach è l’oggetto della discussione. Aggiungendola anche quando il Mashiach è menzionato brevemente, impariamo che deve sempre essere nei nostri pensieri.

In quest’ottica forse le persone che vedono vacche rosse e subito pensano al Mashiach hanno intuito qualcosa…

Che possiamo meritare la redenzione finale presto nei nostri giorni!

Rav Yehuda Shurpin, Chabad.org