1. Il nome ebraico significa 'tavola apparecchiata’

Il Talmùd contiene 2,711 pagine dense, colme di discussioni complesse sulle leggi Ebraiche. Negli anni dopo che il Talmùd fu completato, furono aggiunte numerose domande, commenti e spiegazioni, dai vari commentatori. Noto in Ebraico come il Shulchan Arùch (la Tavola Apparecchiata), il Codice della Legge Ebraica espone istruzioni pratiche e concise selezionate da una rete intricata di deliberazioni Talmudiche e commenti dei rabbini.

2. La versione attuale è un incrocio di testi distinti, scritti da due uomini che non si sono mai incontrati

Il Shulchan Arùch fu scritto da Rav Yosef Caro (1488-1575), un saggio Sefardita che visse nella città sacra di Safed, nel nord d'Israele. Mentre Rav Caro completava la sua opera, Rav Moshe Isserles, un rabbino Ashkenazita a Cracovia in Polonia, stava lavorando anch'egli su un progetto simile.

Dopo aver visto il lavoro del studioso Sefardita, Rav Moshe scelse di scartare il suo manoscritto e di aggiungere invece delle glosse al testo già pubblicato. Inoltre egli inserì delle note laddove la tradizione Ashkenazita è dofferemte dalle decisioni codificate da Rav Caro. Pertanto tutti i gruppi di Ebrei poterono usufruire di un testo unificato.

La prima pagina del Shulchan Arùch dell'edizione di Cracovia, che include anche le glosse del Mapà
La prima pagina del Shulchan Arùch dell'edizione di Cracovia, che include anche le glosse del Mapà

3. Il commento è la ‘tela’

In base al nome Shulchan Arùch, Rav Moshe chiamò il suo commento, Mapà, che significa "tovaglia". Come dice nelle parole della sua introduzione: "Sono giunto dopo [Rav Caro] per stendere un telo sopra alla tavola apparecchiata, sulla quale egli ha raccolto tutti i frutti squisiti e le prelibatezze che una persona possa amare. Poiché senza questa [aggiunta], la tavola che egli ha preparato davanti a D-o non era stata messa davanti alla gente di queste terre..."

4. È composta di quattro parti

Rav Caro ha impostato il suo testo di modo che rifletta l'Arba Turìm (le quattre file) scritta da Rav Yaacov ben Asher. Include quattro libri, ognuno dei quali è dedicato a un altro aspetto della vita Ebraica.

Orach Chaim (Modo di Vita) comprende i temi della preghiera, lo Shabbat, le festività ed altri argomenti della vita quotidiana.
Yorè Deà (Egli Mostrerà Comprensione) include le leggi intricate della kasherùt, dell'usura, delle promesse ed altri casi per i quali si consulta un rabbino.
Even HaEzer (Pietra d'Aiuto) tratta delle leggi del matrimonio, del divorzion ecc.
Choshen Mishpàt (il Pettorale della Giustizia) include le leggi inerenti a questioni monetarie, danni civili ed altri argomenti che vanno discusse davanti ad una corte rabbinica.

La prima pagina del Shulchan Arùch, stampata a Venezia quando l'autore era ancora in vita.
La prima pagina del Shulchan Arùch, stampata a Venezia quando l'autore era ancora in vita.

5. Non era destinato ad essere una fonte primaria

L'autore del Shulchan Arùch non mirò a far sì che la sua opera venga usata separatamente. Bensì egli sperò che venisse usato come strumento di ripasso per gli studiosi del suo commento più elaborato, il Bet Yosef, dove si trova il contesto e le discussioni delle sue decisioni.

6. All'epoca era un testo controverso

Quando lo Shulchan Arùch fu pubblicato per la prima volta, fu criticato in modo simile al Yad Hachazakà di Maimonide. C'era chi temeva che la gente diventasse pigra, consultando le breve leggi del Codice senza cercare di capire l'enorme erudizione e le sfumature che fanno da sfondo ad ogni riga di testo.

Inizialmente qualcuno pensava che Rav Caro avesse basato le sue decisioni perloppiù sugli insegnamenti di Rav Yitzchak Alfasi, (il Rif), Maimonide e Rav Asher ben Yechiel (il Rosh); e che quindi non rappresentava l'erudizione della comunità Ebraica allargata. Questo timore fu placato dalle glosse che Rav Moshe Isserles aggiunse.

7. Fu stampato per la prima volta a Venezia negli anni 1560

La prima stampa del Shulchan Arùch avvenne a Venezia, circa nel 1566 ed incluse solo l'opera di Rav Yosef Caro. La prima edizione che contiene gli insegnamenti di entrambi i rabbanim, fu stampata a Cracovia nel 1578 (oppure un po' prima).

Un set moderno del Shulchan Arùch, con commenti è composto di numerosi volumi.
Un set moderno del Shulchan Arùch, con commenti è composto di numerosi volumi.

8. Inizia con una sveglia

Il primo libro del Shulchan Arùch inizia con il seguente invito: "Egli si rafforzi come un leone per alzarsi di mattina per servire il suo Creatore, Che risveglia l'alba". Rav Moshe aggiunse una nota dicendo che come minimo non si dovrebbe dormire fino a dopo l'orario delle preghiere in sinagoga.

9. Esso include scrittura di Rashì che quella classica

Nell'edizione originale di Cracovia, che non includeva commenti, le parole di entrambi i rabbanim erano stampate con la scritta di Rashì, ed il testo di Rav Caro era leggermente più grande. Invece nelle versioni standard stampate secoli dopo, le parole di Rav Caro sono stampate con la calligrafia standard con le aggiunte di Rav Isserles in formato Rashì. In questo modo il lettore può facilmente distinguire tra i testi dei rabbanim.

10. Il Codice è ora circondato da commenti

Nel corso degli anni sono stati scritti molti commenti sul Shulchan Arùch, alcuni di quelli più di spicco sono stati stampati sulla stessa pagina del Codie stesso tra cui:

Turè Zahàv (Taz) di David Halevi Segal (1586-1667) su tutti e quattro i libri.
Magen Avrahàm di Rav Avraham Abbale Gombiner (1637-1682) su Orach Chaim.
Siftè Kohen (Shach) di Rav Shabtai Kohen (1622-1662) su Yorè Deà.
Ketzòt Hachoshen (Ketzòt) di Rav Aryeh Leib Heller (1745-1812) su Choshèn Mishpòt.
Ba’er Hetev riassume le decisioni di altri commentatori sul Shulchan Arùch.

La prima pagina dell'edizione standard del Shulchan Arùch, il testo è circondato dai commenti classici.
La prima pagina dell'edizione standard del Shulchan Arùch, il testo è circondato dai commenti classici.

11. L'Admor Hazaken ne scrisse uno

In seguito a una richiesta del suo mentore, Rav Dov Ber il Magghìd di Mezritch, Rabbi Schneor Zalman di Liadi, l'Admor Hazaken (1745-1812), fondatore della chassidùt Chabad, scrisse la sua versione del Shulchan Arùch. Noto come il Shulchan Arùch Harav, esso include le decisioni del Shulchan Arùch e di molte altre autorità halachiche, tra cui il Maghen Avrahàm. La suddivisione dei capitoli è come quella dell'opera di Rav Caro, tuttavia il testo è stato interamente rivisto ed è molto più lungo.

Studia il Shulchan Arùch dell'Admor Hazaken in Inglese ed Ebraico

12. Il Kitzùr Shulchan Arùch non è una sintesi

Rav Shlomo Ganzfried (1804-1886) scrisse il molto noto Kitzùr Shulchan Arùch. Nonostante il nome significhi "Shulchan Arùch Abbreviato", effettivamente è un testo originale che espone chiaramente e brevemente gli aspetti fondamentali della legge Ebraica in un modo facile da comprendere.

Rav Shlomo Ganzfried, author del Kitzùr Shulchan Arùch
Rav Shlomo Ganzfried, author del Kitzùr Shulchan Arùch

13. La Mishnà Berurà è un commento famoso

Rav Israel Meir Kagan (noto come il Chafetz Chaim, 1839-1933) scrisse un commento sul Shulchan Arùch che si chiama Mishnà Berurà (Studio Chiaro). Stampato insieme al testo dell'Orach Chaim, esso include ben sei volumi.

14. È sinonimo con la legge ebraica

Nonostante l'insieme di opere riguardo le leggi Ebraiche sia molto più vasta, il Shulchan Arùch ne è diventato sinonimo. Pertanto, quando si desidera descrivere un Ebreo che vive in sintonia con la halachà, si usa l'appellativo: "Un Ebreo del Shulchan Arùch".