Di giorno stiamo attenti a seguire quest’ordine: Si fa kiddùsh, poi si prega minchà ed in seguito si mangia il pasto festivo di yom tov1.
Il Baal Shem Tov mangiava tre pasti festivi di Acharon Shel Pesach.
Il Baal Shem Tov chiamò il (terzo) pasto di questo giorno Seudat Mashiach (il “pasto festivo del Mashiach). Acharon Shel Pesach è il giorno del pasto del Mashiach poiché in questo giorno la radiosità della luce del Mashiach brilla apertamente.
Nel 5666 (1906) una nuova procedura fu messa in pratica nella Yeshiva Tomchè T’mimim a Lubavitch: Gli allievi mangiavano i pasti di Pesach insieme nella sala studio. C’erano 3102 allievi presenti, seduti attorno a diciotto tavoli. Mio padre il Rebbe mangiava il pasto festivo di Acharòn shel Pesach con gli studenti della yeshivà. Egli stabilì che quattro bicchieri di vino3 vengano dati ad ogni allievo, e poi annunciò, “questa è la seudà di Mashiach”.
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