Il divieto di mischiare carne e latte proviene dal versetto “Non cuocere un capretto nel latte di sua madre”; questo versetto è ripetuto tre volte, in Esodo 23:19, 34:26 e Deuteronomio 14:21. I saggi spiegano che il fatto che il versetto venga ripetuto, evento insolito nella Torà, ci insegna che non solo è proibito cuocere carne e latte insieme ma è anche vietato mangiare e trarre beneficio da questa mescolanza1.
La Torà usa la parola ebraica ghedì, solitamente tradotta come “capretto”, che in questo contesto indica qualsiasi animale domestico giovane. I saggi spiegano che la Torà dà l’esempio di un “capretto nel latte di sua madre” perché così era l’uso in tempi antichi.2 Tutte le volte in cui la Torà vuole specificare che si tratta di un capretto, usa il termine ghedè izìm, “capretto delle capre”, e da ciò si deduce che quando viene usato il termine ghedì da solo, non si riferisce solo al capretto.3
Ora torniamo al pollame.
Che cosa include il divieto biblico
Secondo una tradizione del Talmud, il motivo per il quale questa mitzvà viene menzionata tre volte nella Torà è per includere tre categorie di animali: animali domestici, animali non domestici e uccelli.4
Secondo questa opinione, sia cucinare che mangiare volatili con latticini è incluso nel divieto biblico.
Tuttavia altri sono dell’opinione che gli uccelli non siano inclusi nel divieto; la norma segue questa tradizione ma decreta che cionostante è proibito mangiare uccelli con latticini per decreto rabbinico.5
Perché è proibito?
Nonostante sia una credenza diffusa, i rabbini non temevano che, essendo un pezzo di pollo simile alla carne, chi vede un’altra persona mangiare pollo con latte potrebbe pensare che ella stia mangiando carne. La loro preoccupazione era, piuttosto, che le leggi della kasherùt riguardo alla preparazione del pollame (ma non del pesce) fossero uguali a quelle della carne rossa. Infatti, entrambi vanno macellati ritualmente tramite la shechità e vanno salati e kasherizzati prima di essere consumati.
Per via del loro accostamento nella norma ebraica, i rabbini temevano che la gente sarebbe arrivata a conclusioni errate. Come illustra Maimonide: “La gente potrebbe dire: ‘Mangiare carne di pollo cotta nel latte è permesso perché non è espressamente proibito nella Torà. Allo stesso modo, la carne di un animale selvatico cotta nel latte è permessa, perché non è esplicitamente vietato’. E un altro potrebbe venire e dire: ‘Perfino la carne di un animale domestico cotta nel latte è permessa ad eccezione di una capra’. E uno verrà e dirà: ‘Anche la carne di capra si può cucinare con il latte di mucca o pecora, perché il versetto dice solo ‘sua madre’, quindi si tratta di un animale della stessa specie’. E ancora un altro verrà e dirà: ‘È permesso mangiare anche la carne di capra cotta nel latte di capra fintanto che il latte non sia della madre di quel capretto, perché il verso dice ‘sua madre’”.
Per questi motivi, Maimonide conclude che i saggi hanno proibito la consumazione di tutti i tipi di carne nel latte, anche la carne di pollame, per salvaguardare le leggi della Torà.6
Qual è la differenza?
Se pollo e latte insieme sono proibiti, c’è effettivamente una differenza se il divieto è rabbinico o biblico?
La differenza emerge quando si trae beneficio dalla mescolanza proibita. Se ad esempio si cucinano carne e latte insieme per sbaglio, non si può avere nessun beneficio, quindi non si potrebbe dare il cibo al proprio cane o venderlo a un non-ebreo. Tuttavia, se si cuoce o si compra del pollo misto a latte per sbaglio, a posteriori (ossia dopo aver compiuto l’atto), è permesso trarne beneficio e lo si può dare al proprio animale domestico. Ovviamente, nel caso sorgano delle domande pratiche, è bene consultare un rabbino.
I divieti rabbinici sono biblici
Una legge che è stata decretata dal Sanhedrìn e accettata come norma ebraica, ha lo stesso status vincolante di un precetto biblico, poiché è scritto nella Torà riguardo alle leggi rabbiniche: “Devi agire secondo le parole che essi ti dicono da quel posto che D-o avrà scelto e devi fare attenzione a compiere esattamente quello che essi ti impartiscono [di fare]” Deuteronomio 17:11.
La visione kabbalistica
Lo Zohar spiega che mischiare pollame al latte ha lo stesso impatto spirituale negativo prodotto dal mischiare carne e latte. Lo Zohar continua e descrive il grande merito di stare attenti alle leggi della kasherùt in generale e in particolare a quelle sulle mescolanze di carne e latticini.7 È per merito dell’osservanza di questa mitzvà8 che Daniel fu salvato quando fu gettato nella fossa dei leoni9, e così pure Chananyà, Mishael e Azaryà furono salvati dalla fornace10, come narrato nel Libro di Daniel.
In un periodo in cui ci sembra di aver più bisogno di protezione e di meriti, stare attenti a osservare le leggi della kasherùt è particolarmente rilevante. Che possiamo tutti essere protetti e sani fino all’arrivo del Mashiach. Che avvenga presto ai nostri giorni, amèn.
Rav Yehuda Shurpin, Chabad.org
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