Una donna mi contattò per chiedere un consiglio: voleva sposare un uomo che era un kohèn, ma a causa delle circostanze, il matrimonio era proibito dalla Torà. Con l’aiuto di alcuni rabbanìm cercammo un appiglio, ma non ce n’erano. Dopo averle spiegato i dettagli, le scrissi quanto segue:
Oltre ad essere un rabbino che risponde a domande, sono anche un tuo correligionario che si preoccupa di te e che sente il dolore delle difficoltà che stai passando, perciò: La nostra Torà si chiama Torà Or, “un insegnamento di luce”. Questo perché quando una persona si trova immersa nel buio potrebbe aver paura di cose che non sono effettivamente pericolose e appoggiarsi invece a cose nocive. Eppure, non appena la luce si accende, lei vede con i suoi occhi che ciò che tiene in mano è pericoloso, e ciò che sta cercando di evitare, è buono.
Senza la Torà, i nostri sensi e la nostra percezione brancolano nel buio. Riusciamo solo a vedere il presente con un vago ricordo del passato. Il futuro si trova dietro a una porta chiusa e ci sorprende sempre. Vediamo solo l’aspetto superficiale dei fatti e non il loro vero scopo e significato, e così avviene che abusiamo della vita per gli scopi sbagliati nella direzione sbagliata.
La Torà emana una luce che illumina ogni oggetto e ogni evento, in modo tale che tu possa vedere perché ogni cosa e ogni evento esistono e per cosa devono essere usati. Ad esempio, lo Shabbàt non è solo un altro giorno della settimana, ma un giorno di riposo, di crescita spirituale e delizia. La pancetta può anche essere buona, ma è nociva all’anima di un ebreo. Così pure per il matrimonio, la Torà emana la sua luce e illumina la strada per la retta via.
Dico tutto questo per arrivare a un punto che so ti sarà difficile accettare ma che è vero. Se la Torà dice: “Cara dolce figlia mia, questo rapporto ti è proibito”, la Torà non sta cercando di farti del male, D-o non voglia! Invece, la Torà ti sta proprio mostrando la strada di luce e ti sta conducendo via dal pericolo. Ti sta dicendo: “Sembra bellissimo e buono, ma non è sano, né per te né per l’uomo che ami, e sicuramente non per il figlio che speri di crescere con un’anima pura e forte. Stanne alla larga, e vedrai che arriveranno cose migliori”.
È tipico che molti di noi vogliano pensare di essere più intelligenti e sapienti e di poter raggirare il consiglio della Torà per ottenere ciò che desideriamo, ma così facendo prendiamo solo in giro noi stessi e rubiamo qualcosa da noi stessi e dagli altri.
So che è difficile ma ti incoraggio a scegliere la luce. Sì, farlo richiederà un grande sacrificio, ma ciò che otterrai seguendo questa scelta in questo mondo e in quello a venire, è immenso. Fa’ ciò che è giusto per te, per quest’uomo e per il tuo futuro figlio, e scegli la vita.
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