Risposta: Come sai, c’è un uso noto di restare svegli la notte di Shavu’òt, studiando Torà. Alcuni studiano argomenti da cui sono più attratti, e molti usano studiare un libretto apposito noto come il Tikkùn Leil Shavu’òt, ovvero, “la correzzione della sera di Shavu’òt”.

Il testo del Tikkùn Leil Shavu’òt include l’inizio e la fine di ogni parte del Tanàch e della Mishnà1, testi chiave della Kabbalà e un elenco delle 613 mitzvòt. Inoltre, ci sono sezioni della Torà come quelle che descrivono il Dono della Torà e che parlano della festività di Shavu’òt.

Come mai si legge il Tikkùn anziché studiare un altro testo in modo approfondito?

Secondo alcuni commentatori, l’aspetto più importante dell’uso è rimanere svegli tutta la notte; chi può, dovrebbe appunto studiare Torà, e secondo questa opinione il Tikkùn è stato compilato per chi non ha modo di studiare testi profondi per tutta la notte2. Questa però è un’opinione minoritaria. Infatti, l’uso in questione è nato proprio dagli stessi Kabbalisti che hanno compilato il Tikkùn Leil Shavu’òt, e tutti i grandi studiosi di Torà nelle generazioni successive usavano leggere proprio il Tikkùn la sera di Shavu’òt3.

Lo Zòhar spiega che la Torà è paragonata a una sposa, il popolo ebraico allo sposo, e il giorno del Dono della Torà, al matrimonio. Si studia la Torà la notte di Shavu’òt, prima di ricevere la Torà di nuovo ogni anno, e questo viene paragonato agli ornamenti che lo sposo o la madre della sposa manda alla sposa prima del matrimonio. La parola “tikkùn” significa “aggiustare, correggere”, e dunque il Tikkùn in questo senso è simile ai gioielli della sposa poiché ha lo scopo di “aggiustare” la sposa prima del matrimonio4. Ma cosa dobbiamo correggere? Il Midràsh spiega che nonostante che gli ebrei si fossero preparati per diversi giorni prima di ricevere i Dieci Comandamenti, la mattina del giorno cruciale non si svegliarono in tempo, e D-o dovette svegliarli. Per correggere questa mancanza5, si studia Torà tutta la notte6.

Tornando al motivo per cui è preferibile leggere il Tikkùn Leil Shavu’òt: Il testo ha un significato particolare, e leggendolo è come se si studiasse l’intera Torà7. Ed è proprio studiando l’intera Torà la notte di Shavu’òt che si ottiene un vero Tikkùn la stessa sera in cui i nostri avi non si alzarono in tempo.

Il Rebbe8 spiega che al Monte Sinai il popolo ebraico visse un momento di unità particolare mai vista: è scritto nel Midràsh che eravamo “come una persona con un cuore”9. Perciò, per ricevere la Torà, ci uniamo nuovamente nello studio recitando le stesse parole relativemente semplici per enfatizzare che siamo un popolo unico a prescindere dal livello di erudizione.

Che si segua l’uso di leggere il Tikkùn o quello di studiare un altro testo di Torà, l’augurio è che tutti coloro che rimangono svegli la notte di Shavu’òt meritino la corona della Torà10 (Rav DovBer, secondo Rebbe di Chabad).

Rav Yehuda Shurpin, Chabad.org