Rav Zvi Kogan lavorava instancabilmente per alimentare la vita ebraica nell’EAU. È stato ucciso da terroristi.
Perché? Perché vogliono che gli ebrei abbiano paura.
È naturale avere paura.
Tuttavia, in questo periodo, la paura non è un’opzione per il popolo ebraico.
Non solo gli eventi di oggi, ma ogni evento nella storia ebraica può essere raccontato in due modi: come un avvenimento singolo, oppure come un capitolo di una grande epopea.
Nel primo caso, è tutto brutto. Nel caso del capitolo di un’epopea, se si ha la pazienza di continuare a leggere la storia intera, tutto punta verso la grandezza.
È così che raccontiamo la nostra storia.
Prendiamo per esempio la storia di Avrahàm: Hashem gli dice di lasciare la sua casa per andare in una bellissima terra promessa; arriva lì e trova una carestia. Avraham insegna a trattare tutti con gentilezza e bontà, ma deve cacciare da casa suo figlio Ishmael. Prende le difese di Sedòm e Amorà, per poi vedere le città distrutte il mattino dopo.Compie un atto di estrema devozione ad Hashem, quasi immolandoGli il suo unico figlio, per tornare a casa e trovare la sua amata moglie morta.
No! Noi non raccontiamo la storia in quel modo.
Noi raccontiamo che Avrahàm, nostro padre, con la sua incrollabile fede, affrontò pacificamente il mondo intero; che noi siamo le stelle nel cielo che Hashem gli mostrò promettendogli che tanti sarebbero stati i suoi discendenti. Parliamo di come la sua devozione ci abbia sostenuto e preservato nel corso di millenni. Descriviamo l’uomo che ha cambiato la storia; l’uomo che ha reso possibile il progresso, al punto che ogni atto di bontà che esiste al giorno d’oggi, è merito suo.
Il nostro avo Avrahàm, ha vissuto una vita più magnifica di qualsiasi altro personaggio della storia, perché narriamo la storia della sua vita non come un evento del passato, bensì come un cuore vivo, che pulsa e batte nel presente.
Così anche con la storia di Yitzchàk, o di Ya’akòv, o di Yossef. Idem per la narrazione di Moshè e dell’Esodo. È così con ogni evento nel corso del lungo e arduo viaggio del nostro popolo. In qualsiasi epoca, ogni evento può essere interpretato come terribilmente orrendo, oppure come un tassello di una straordinaria epopea di resilienza che può solo essere divina.
Dipende dal tuo credo: credi che la vita abbia uno scopo? Dove sta andando?
C’era uno scopo alla vita di Zvi Kogan? Solo il nichilista più squallido può pensare che non ci fosse. Era una vita bellissima. Una vita piena di significato. Un miracolo vivente.
“Quando una parte del tuo corpo viene amputata", ha detto il padre di Zvi al funerale del figlio, "fa male. Ci hanno appena amputato una parte delle nostre anime. È doloroso. Siamo persone piccole e non comprendiamo le vie di Hashem. Dobbiamo colmare ciò che manca. Dobbiamo fare come Zvi. Cercare ciò di cui gli altri hanno bisogno. Forse è questo che Hashem vuole da noi ora".
C'è uno scopo e un significato nella tragedia del suo omicidio? O negli orrori che abbiamo vissuto negli ultimi tredici mesi e mezzo? O nelle inimmaginabili prove che affrontano gli ostaggi? O nelle vite di oltre 800 eroi le cui vite sono state stroncate? O nella follia dei terroristi che si atteggiano a manifestanti nei campus e dei terroristi che si atteggiano a terroristi scatenati per le strade di Amsterdam e Montreal? O nella manifesta e sfrenata bigotteria delle agenzie internazionali che infrangono le proprie regole a causa della loro selvaggia brama di odio?
Dobbiamo avere fede che ci sia. Dobbiamo avere fede, perché la ragione ci tradisce.
Tanto quanto non riusciamo a capire come un male così efferato possa avere un significato, non riusciamo a comprendere quanto buono debba essere il posto in cui ci conduce.
E in effetti, ci sono molte cose buone di cui parlare.
Il popolo ebraico non è mai stato così ispirato da secoli, forse da millenni. La nazione ebraica non è mai stata così coraggiosa e potente. Il bene e il male non sono mai stati così nettamente contrapposti. Il male è sull'orlo della propria fine: si sta scavando la fossa più in profondità ogni giorno. Abbiamo assistito a miracoli palesi che superano quelli dei profeti Elia ed Elisha.
Eventi straordinari sono a portata di mano. Manca solo un altro passo avanti...
Creature imprigionate nei momenti del tempo fugace sul pianeta Terra possono avere paura.
Per le stelle che brillano nei cieli, la paura non esiste.
Ebrei, camminiamo fieri, a testa alta. Riempiamo il vuoto che Zvi Kogan ha lasciato dietro di sé.
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