Questa Domenica abbiamo un’opportunità di compiere una richiesta del Rebbe menzionata 34 anni fa. Infatti nel 1981, come quest’anno, il mondo ebraico festeggiò Purìm di Venerdì 14 Adar, come ci istruisce la Meghillà di Ester.
La Meghillà specifica inoltre che chi vive a Yerusahalyim (o in altre antiche città circondate da mura), festeggiano un Purìm particolare il giorno dopo, questo è noto come Shushan Purìm. Ma come osservano le mitzvòt di Purìm quando il 15 di Adar coincide con Shabbat? Dopotutto, non si possono toccare soldi di Shabbat, neppure per il nobile scopo della tzedakà.
Per cui nasce il Triplo Purìm, Purìm Meshulàsh, un festeggiamento particolare diviso per tre giorni, Venerdì, Shabbat e Domenica.
In una lettera a tutti gli ebrei del mondo, inviata poco prima di Purìm, il Rebbe disse che il Triplo Purìm offre un’opportunità particolare:
Quando gli ebrei andarono in esilio dopo la distruzione del primo Bet Hamikdash, essi promisero di mai dimenticare Gerusalemme e di ricordala e innalzarla sopra ogni momento gioioso, come David, il dolce cantautore dei Canti d’Israele dice nei Tehillìm.
Sarebbe quindi molto appropriato che Ebrei ovunque si trovino, rendino questa Domenica [...] un giorno particolarmente gioioso con ulteriori attività che creano gioia: lo studio della Torà (rallegrare il cuore), portare gioia ad altri Ebrei nello spirito di Ahavat Yisrael, e se adatto o necessario, tramite i Mishloach Manòt per gli amici, regali per gli indigenti e in particolare con raduni per diffondere l’ebraismo nello spirito di “Yerushalayim” – yirà shlemà, riverenza totale di Hashem (di—את—Hashem)...e di fare quanto sopra con gioia autentica, secondo la conclusione del Shulchan Arùch, Orach Chayim, Leggi di Purìm: “Coloro che hanno un buon cuore festeggiano sempre.”
In questo modo, ci immedesimiamo ancora di più con Gerusalemme, verso la quale ci volgiamo ogni giorno durante le preghiere, come è scritto, “Essi pregheranno ad Hashem tramite la città che Tu hai scelto”, scelto e dato ad ogni ebreo e a tutti gli ebrei come un’eredità eterna.
Che D-o concedi che come nei giorni di Mordechai ed Ester avvenne che “Per gli ebrei c’era luce, gioia, felicità ed onore”, nel senso semplice del termine come pure nel significato interiore come i Saggi spiegano, così pure sarà per noi...con la “Gheulà che segua la Gheulà”, che dopo la Gheulà di Purìm seguirà immediatamente la vera e completa Gheulà tramite il nostro giusto Mashiach, una Gheulà simile alla liberazione dalla terra d’Egitto...
Prendiamo a cuore l’iniziativa del Rebbe oggi Domenica 16 Marzo, 2025 organizzando lezioni di Torà e continuando a diffondere la gioia di Purìm.
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