Nel 1982 Ronald Reagan, allora presidente degli Stati Uniti disse: ”Il movimento Chabad ed il suo attuale leader, Rabbi Schneerson, fungono da modello illuminante sul tema dell’educazione per tutte le altre religioni…La vita del Rebbe di Lubavitch è interamente dedicata a far comprendere all’umanità che la sapienza e la conoscenza fini a stesse non servono a nulla.

“La conoscenza deve basarsi su radici educative e spirituali” Alan Dershowitz, noto professore di legge alla Harvard University e autore di numerosi libri in difesa di Israele scrive: “Penso che il Rebbe si sia distinto come leader del nostro secolo per essere stato in grado di comunicare con persone di provenienza e cultura diverse, facendo comprendere ad ognuno, sia che fosse un grande studioso del Talmud o un importante professore laico, il legame con le proprie radici ebraiche”

Rabbi Mordechai Eliahu zt”l afferma: ”Nel corso della mia vita ho incontrato numerosi rabbini e autorità ebraiche. Alcuni di loro erano brillanti nella conoscenza della Torà, altri avevano apportato dei grandi cambiamenti all’interno della nazione ebraica, altri ancora erano individui particolari le cui benedizioni originavano veri e propri miracoli. Queste tre caratteristiche, conoscenza incredibile della Torà, indiscusse capacità di leadership tradotta in innumerevoli emissari nelle più disparate parti del mondo, capacità di pregare per ogni individuo, le ho trovate solo in una persona nella nostra generazione: il Rebbe”.

Racchiudere in poche righe la vita e minimo estratto dalle centinaia di migliaia di testimonianze di persone che l’opera del Rebbe è praticamente impossibile. Quelle sopramenzionate sono un hanno avuto la possibilità di conoscere il Rebbe apprezzandone doti, intelligenza, straordinaria bontà ed infinito interesse verso il prossimo. La leadership del Rebbe ha dato la possibilità ad un ebreo che si reca per lavoro a Shangai, Bangkok o in Zaire, di poter trovare un minyan e del cibo kasher.

Ha fatto rifiorire in innumerevoli ebrei la consapevolezza e la fierezza di appartenere al popolo ebraico. Ha reso possibile, tra una seduta e l’altra di Wall Street o una corsa sui marciapiedi di Tel Aviv, che dei ragazzi facciano mettere, magari per la prima volta, i tefilin ad un ebreo.

Per il Rebbe non esiste un ebreo non osservante: esiste un ebreo che deve essere avvicinato alle proprie radici. Non esiste un ebreo ignorante, esiste l’ebreo che deve essere ancora illuminato con la luce della Torà. E non esiste posto al mondo che non sia raggiungibile dalla voce della Torà. Ciò che possiamo fare noi oggi è continuare a portare avanti il suo messaggio. Il Rebbe non si è mai arreso davanti a nessuna difficoltà, fosse il Comunismo sovietico o la laicità dilagante.

Il messaggio principale che il Rebbe ha trasmesso è, che ci troviamo in una fase importante della storia, nella nostra generazione accadrà ciò che per centinaia di anni abbiamo tanto atteso: la venuta di Mashiach ed il ritorno di tutti gli ebrei in Terra d’Israele, prepariamoci!