Il termine "chassìd" è così antico che i Saggi lo riportano all'appellativo dato ad Adam HaRishòn, il primo uomo.
Esso descrive la perfezione e l'eccellenza nell'intelligenza o nei tratti del carattere e delle emozioni, o in entrambi.
Tuttavia, nella dottrina chassidica Chabad l'appellativo "chassìd" si riferisce a chi riconosce la propria essenza e i propri limiti nella conoscenza e nello studio della Torah, così come nell'osservanza delle mitzvòt.
Il chassìd Chabad è ben conscio in ciò in cui è mancante e se ne preoccupa dandosi attivamente da fare per rimediare, ed è diligente e obbediente nella "accettazione del Giogo Divino".
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