Aseret Yemei Teshuva: dieci giorni di penitenza, i primi dieci giorni del mese ebraico di Tishrei, iniziano a Rosh Hashanà e terminano di Yom Kippùr.

Arvit: le preghiere serali.

Avinu Malkeinu: nostro padre, nostro re; le prime parole di una preghiera recitata varie volte durante Rosh Hashanà.

Baal Tokea: padrone del suono, la persona che suona lo shofàr in sinagoga.

Birchat Kohanim: benedizione dei sacerdoti, la benedizione che i discendenti dalla famiglia sacerdotale di Aaron danno alla congregazione.

Chag Sameach: felice festività, tradizionale augurio per la festa.

Challà: filone di pane a) una porzione di impasto che veniva data al sacerdote; (b) una pagnotta intrecciata preparata per Shabbat e le festività.

D’vash: miele.

Eruv Tavshilin: combinazione di cibi cotti, una procedura halachica che permette la preparazione (di cibo ecc) per Shabbat quando moèd cade di venerdi.

Haftarà: porzione conclusiva; la lettura del Libro dei Profeti che si legge dopo la lettura settimanale della Torà.

HaMotzi: colui che porta fuori, la benedizione recitata sul pane.

Hataràt Nedarìm: l’annullamento dei voti.

Kara: zucca, uno dei cibi simbolici che si mangiano durante il seder di Rosh Hashanà.

Karti: porri, uno dei cibi simbolici che si mangiano durante il seder di Rosh Hashanà.

Ketivà vachatimà tovà: che tu sia scritto e sigillato per un buon anno, tradizionale augurio di Rosh Hashanà

Kezayit: come un’oliva; una misura halachica descritta come la misura di un oliva, il peso corrisponde a 25.6 gr.

Kiddush: santificazione, (a) una benedizione recitata su un bicchiere di vino o succo d’uva per santificare lo Shabbat o le festività; (b) un rinfresco servito in sinagoga dopo il kiddùsh.

Lekach: (Yiddish) dolce al miele, tradizionalmente mangiato durante Rosh Hashanà e la vigilia di Yom Kippùr.

Leshanà tovà tikatev vetechatem: che tu sia scritto e sigillato per un buon anno, tradizionale augurio di Rosh Hashanà.

Minchà: offerta, la preghiera del pomeriggio.

Musaf: aggiunta, preghiera recitata di Shabbat e durante le festività in ricordo dei sacrifici aggiuntivi che venivano offerti in quei giorni nel Tempio di Gerusalemme.

Pri Chadàsh: frutto nuovo, primizia, un frutto di stagione che non è stato ancora assaggiato viene mangiato durante il pasto di Rosh Hashanà.

Rosh Dag: testa di pesce, la testa di un pesce, di un ariete o di un altro animale kasher è servito durante la cena di Rosh Hashanà come simbolo del nostro desiderio di essere in testa.

Rimòn: melagrana, durante la cena di Rosh Hashanà si mangia una melagrana come simbolo del nostro desiderio di avere un anno colmo di mitzvòt come un melograno è colmo di semi.

Rosh Hashanà: testa dell’anno. Si festeggia il 1 e il 2 di Tishrei, incoronando il Sig-re come re, riaffermando la nostra volontà di servirLo.

Rosh Keves: testa di ariete, la testa di un pesce, di un ariete o di un altro animale kasher è servito durante la cena di Rosh Hashanà come simbolo del nostro desiderio di essere in testa.

Rubia/Lubia: fagioli piccoli, uno dei cibi simbolici che si mangiano durante il seder di Rosh Hashanà.

Salka: barbabietola, uno dei cibi simbolici che si mangiano durante il seder di Rosh Hashanà.

Selichòt: scuse, (a) preghiere penitenziali recitate all’alba nel mese precedente Rosh Hashanà; (b) I giorni durante i quali queste preghiere sono recitate (c) preghiere addizionali recitate in giorni di digiuno e di Yom Kippùr katàn.

Shachrìt: l’albore; preghiera del mattino.

Shofar: corno, corno d’ariete suonato nel mese di elùl, di Rosh Hashanà e al termine di Yom Kippur, ricordo il corno d’ariete aggrovigliato nel cespuglio durante l’akedà di Yitzchak, Gen. 22, lo shofar suonato al Monte Siani, Es. 19 e lo shofar del Mashiach, Isaia 27,13.

Shevarìm: rotte, i tre suoni dello shofar di lunghezza media.

Shofròt: (a) plurale di shofar; (b) una benedizione composta da vari versi che riflettono sull’importanza del suono dello shofar, una delle benedizioni della preghiera di Musàf di Rosh Hashanà.

Tapuach biDvash: mela nel miele, un pezzo di mela dolce viene intinto nel miele la prima sera di Rosh Hashanà.

Tachanùn: supplica; le preghiere penitenziali recitate in giorni feriali.

Tashlìch: ‘e tu butterai’, rituale simbolico di espiazione dei peccati fatto vicino ad un corpo d’acqua nel pomeriggio di Rosh Hashanà.

Tekià: il suono lungo dello shofar.

Tekià Shevarìm Teruà Tekià: il tradizionale ordine dei suoni dello shofar, un suono lungo, una serie di squilli brevi, una serie di suoni brevi in rapida successione e un altro suono lungo.

Temarìm: datteri, uno dei cibi simbolici che si mangiano durante il seder di Rosh Hashanà.

Teruà: una serie di suoni brevi in rapida successione suonati sullo shofar.

Teshuvà: ritorno, pentimento, ritorno all’essenza dell’ebreo.

Tzedakà: giustizia, carità.

Tzimmes: uno stufato dolce solitamente composta da carote e miele, tradizionalmente preparata per Rosh Hashanà.

Unetane Tokef: raccontiamo il potere, preghiera solenne.