Il lavoro principale di Rosh Hashanà è la sottomissione alla sovranità del Cielo. Perciò, durante questi giorni, anche individui illustri e prestigiosi servono D-o in una maniera che appare 'semplice': ovvero la recitazione costante di Salmi, un minimo di sonno durante la notte e attenzione particolare a non parlare chiacchiere inutili.

-- Rabbi Yosef Yitzchak Schneersohn di Lubavitch.

Mercoledi 2 Ottobre – 29 Elul

Si recitano le selichòt, preghiere di supplica, la mattina presto; dopo shachrìt - la tefillà del mattino - si recita l’hataràt nedarìm, l’annullamento dei voti.

Si fa l'Eruv Tavshilìn al fine di permetterci di cucinare di Mo’ed per Shabbat.

Donne e ragazze accendono le candele prima del tramonto e recitano due benedizioni, clicca qui per il testo e qui per gli orari di Moed nella tua città.

Dopo le preghiere serali ci si augura a vicenda "Leshanà tovà tekatev v'etachetem - Che tu sia scritto e sigillato per un buon anno!"

Si recita il kiddùsh, su un bicchiere di vino o di succo d'uva, per santificare la festa. Si lavano le mani (netilàt yadaim) e si recita la benedizione di ‘motzì’ su due challòt intere. Molti usano preparare challòt rotonde per simboleggiare il ciclo della vita. Dopo aver recitato il ‘motzì’, s'intinge la challà nel miele e successivamente s'intinge nel miele anche un pezzo di mela dolce, pronunciando la benedizione "boré perì haetz" e dicendo, prima di mangiarlo, "Yehì ratzon shetechadesh aleinu shanà tovà umetuka" (possa la Tua volontà rinnovarci un anno buono e felice).

Si prosegue con il Sèder di Rosh Hashanà, che consiste nel mangiare diverse pietanze, alcuni tipi di frutta e verdura che sono di buon augurio per l'anno a venire. I cibi che si mangiano durante questo sèder cambiano a seconda delle usanze.

Giovedi 3 Ottobre – 1 Tishrei
1 Giorno di Rosh Hashanà

Lettura del Sefer: Genesi 21,1-34; Numeri 29,1-6.
Haftarà: Samuele I 1,1-2,10.

Preghiera del mattino (shachrít).

Dopo la lettura del Sefer si suona lo Shofàr, che ha lo stesso significato del primo giorno ed è la stessa mitzvà con la stessa importanza del primo giorno. È questa la mitzvà del giorno: ogni ebreo, uomo, donna, bambino, adulto, deve ascoltare il suono dello Shofàr, è proibito parlare dall'inizio delle benedizioni dello Shofar fino agli suoni, tekiòt, finali di Mussaf, incluse.

Nel pomeriggio, dopo minchà, ci si reca in riva ad un fiume o ad un lago, presso una sorgente o in riva all'oceano e si recita il tashlìch. Dicendo la preghiera di tashlìch, si gettano via simbolicamente i propri peccati e ci si purifica da essi. L'acqua è il simbolo della Misericordia Divina che fluisce dall'alto verso il basso. L'occhio aperto del pesce ci ricorda un altro Occhio sempre aperto. Al termine di questo rituale, che ha un'origine mistica, gli uomini scuotono i bordi del tallìt katàn.



I kohanìm, sacerdoti, benedicono i presenti con la benedizione sacerdotale durante la preghiera di musàf.

Si mangia un pranzo festivo e si intinge la challà nel miele.

Donne e ragazze accendono le candele dopo il tramonto usando una fiamma accesa prima dell'inizio di Moèd e recitano due benedizioni, clicca qui per il testo e qui per gli orari di Moèd nella tua città. È necessario accendere le candele da una fiamma che è stata accesa prima dell'entrata della festa. Sul tavolo dovrebbero essere presenti il frutto nuovo che si mangerà dopo kiddùsh, mentre si recita la berachà di Shehecheyanu, è necessario tenere in mente il nuovo frutto. Ciò concerne anche la recitazione di Shehecheyanu durante il kiddùsh, quando si dovrà avere la stessa intenzione.

Si recita il kiddùsh, si fa il ‘motzì’ e si mangia una delle primizie di stagione su cui poter recitare la benedizione di ‘shehecheianù’.

Si intinge la challà nel miele.

Venerdi 4 Ottobre – 2 Tishrei
2 giorno di Rosh Hashanà

Lettura del Sefer: Genesi 22,1-24; Numeri 29,1-6.
Haftarà: Geremia 31,1-20.

Dopo la lettura del Sefer si suona lo Shofàr, che ha lo stesso significato del primo giorno ed è la stessa mitzvà con la stessa importanza del primo giorno. È questa la mitzvà del giorno: ogni ebreo, uomo, donna, bambino, adulto, deve ascoltare il suono dello Shofàr, è proibito parlare dall'inizio delle benedizioni dello Shofar fino agli suoni, tekiòt, finali di Mussaf, incluse.

I kohanìm, sacerdoti, benedicono i presenti con la benedizione sacerdotale durante la preghiera di musàf.

Si mangia un pranzo festivo e si intinge la challà nel miele.

18 minuti prima del tramonto donne e ragazze accendono le candele di Shabbat, usando una fiamma accessa prima di Moèd. Clicca qui per il testo e qui per gli orari nella tua località.


Shabbat Teshuvà 5 Ottobre – 3 Tishrei

Lettura del Sefer: Parshàt Ha'azinu, Deuteronomio 32:1-52.
Haftarà: Hosea 14,2-10; Micah 7-18-20.

Lo Shabbat tra Rosh Hashanà e Yom Kippùr è chiamato Shabbat Shuvà, lo Shabbat del ritorno. Il nome deriva dalla haftarà che si legge in quel giorno e che inizia con le parole “Ritorna o Israele al Sign-re tuo D-o” (Hoshea 14,2). Questo Shabbat è particolare e, secondo gli insegnamenti del kabbalista Rabbi Yitzchak Luria, ha la forza di influenzare tutti gli altri shabbatòt dell’anno. È anche il terzo giorno dei Dieci Giorni di Penitenza, giorni particolari riguardo ai quali è scritto: “Cerca il Sign-re quando Lo si può trovare, chiamaLo quando è vicino” (Isaia 55,6).

Si fa kiddùsh e si mangia il pasto festivo di Shabbat.

Si recitano le preghiere di Minchà, Arvìt e, alla conclusione di Shabbat si recita l'havdalà.

Domenica 6 Ottobre – 4 Tishrei
Digiuno di Ghedalià

Il digiuno inizia all’alba e termina all'uscita delle tre stelle. Ricorda l’uccisione di Ghedalià, l’ultimo governatore di Israele. Uomini e donne dal età di bar/bat mitzvà digiunano in questo giorno.

  • Donne in gravidanza o che allattano non devono digiunare, chi non si sente bene dovrebbe consultarsi con un rabbino.
  • Durante la preghiera del mattino si recitano le selichòt.
  • Si legge il Sefer sia nelle preghiere del mattino che in quelle del pomeriggio. Si legge Esodo 32,11-14; 34,1-10). Dopo la lettura del pomeriggio si legge anche una haftarà che si legge in giorni di digiuno, Isaia 55,6-56,8).
  • Durante l'amidà di Minchà chi digiuna aggiunge una breve preghiera intitolata "Anenu", alla benedizione di Shemà Kolenu.