Vigilia di Yom Kippùr
NB: Quando Yom Kippùr coincide con Shabbat. Si accendono le candele e si dice la berachà Lehadlik Ner Shel Shabbat veShel Yom Hakippurim e Shehecheyanu, non si fa kiddush ne hamotzì, per via del digiuno.
Di primo mattino si procede alle kapparòt-espiazioni. Si fa roteare un volatile, un pesce o dei soldi – che verranno in seguito devoluti in beneficenza - sul proprio capo pronunciando le preghiere d'uso. Questo rito funge da espiazione simbolica dei nostri peccati. Inoltre, è opportuno immergersi nelle acque del mikvè per rendersi spiritualmente adeguati alla solennità della ricorrenza.
Alcuni hanno la consuetudine di chiedere un pezzo di dolce di miele a un amico come a scongiurare la povertà. Questo gesto simbolico è volto ad autoaugurarsi di non trovarsi mai in situazioni tanto disperate da dover sollecitare sostegno materiale al prossimo.
Si consuma un pasto festivo al fine di manifestare la nostra fede nella grazia Divina. All'ora di pranzo, il pasto dev'essere abbondante mentre quello che precede immediatamente il digiuno sarà più leggero. Un'altra usanza da segnalare è quella della benedizione dei genitori ai figli accompagnata dalla Benedizione Sacerdotale-Birkàt Cohanìm. Ti benedica D-o e ti custodisca. Faccia D-o risplendere il suo volto su di te e ti conceda grazia. Rivolga D-o a te il suo volto e ti dia pace». Dopo minchà si recita lo 'al chet, la confessione dei peccati.
Yom Kippùr si fa ammenda per i peccati verso D-o, ma non per le cattive azioni contro gli uomini. È perciò importante il giorno precedente lo Yom Kippur chiedere scusa e ricevere il perdono da parte degli amici, parenti e conoscenti per allontanare qualsiasi sentimento cattivo che possa essere nato durante l’anno appena trascorso.
Si dà denaro in tzedakà, ai poveri, con grande generosità poiché questa mitzvà protegge dai decreti negativi.
Si accendono le candele prima del tramonto. Chi ha perso un caro accende un lume in questo momento e, in ogni caso, tutti accendono un lume in più. Le scarpe in pelle vanno tolte prima del tramonto.
Il digiuno inizia prima del tramonto e si apre con la preghiera di Kol Nidrè - Kol Hanedarim. La Torà ingiunge alle donne dai 12 anni in su e agli uomini a partire da 13 anni di non mangiare e bere a Yom-Kippùr. Oltre a tutte le regole vigenti a Shabbàt, a Kippùr è proibito lavarsi, spalmare creme e calzare scarpe in pelle. E' inoltre vietata l'intimità coniugale. In caso di seri problemi di salute è necessario consultare un rav prima del digiuno per sapere se è possibile o meno somministrarsi medicinali.
Giorno di Yom Kippùr
Molti si vestono di bianco poiché in questo giorno siamo paragonati ad angeli immacolati. Il colore bianco rappresenta la purezza alla quale aspiriamo tutti. Bisognerebbe evitare di portare gioielli d’oro in quanto il metallo prezioso ricorda il peccato del vitello d’oro nel giorno del giudizio.
Yom Kippùr, la ricorrenza più sacra e solenne del calendario ebraico nella quale siamo più vicini al Sign-re, è dedicata alla preghiera e all’introspezione. Inizia alla sera con Kol Nidrei-Kol Hanedarìm e arvìt; l'indomani mattina prosegue con la tefillà di shachrìt che comprende la lettura del Sefer Torà, Yizkor, Mussàf e la Birkàt Kohanim, la Benedizione Sacerdotale.
Nella tefillà pomeridiana di minchà viene incorporata la lettura del Sefer Torà e della haftarà di Giona. La preghiera conclusiva si chiama Neillà-chiusura, quando le Porte del Cielo vengono chiuse e al termine della quale si suona lo Shofàr. Dopo arvìt e la recitazione della Havadalà si può rompere il digiuno.
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