Il Signore parlò a Moshé e ad Aronne dicendo: "Questo è lo statuto della legge che il Signore ha comandato. Dì ai figli di Israele che ti prendano una vacca rossa perfetta, che non abbia alcun difetto e sulla quale non sia stato messo giogo… Ciò sia per i vostri figli da osservare per fare dell’acqua purificatrice, è un Chattàt (Bemidbar 19, 1-9).
La Torà richiede l’uso della cenere della vacca rossa solo per purificare colui che diventa impuro a causa del contatto con un cadavere. Se qualcuno è diventato impuro a causa di alto vengono specificati metodi differenti per la rettifica.
Questo precetto fu dato ai figli di Israele nel giorno del Capo Mese di nissan il secondo anno dopo l’uscita dall’Egitto, in quei giorni il Tabernacolo era già stato eretto e posto in uso. In quel tempo tutto Israele, inclusi coloro che non si erano resi impuri a causa del contatto con un cadavere, seguirono il rituale di purificazione tramite le ceneri della vacca rossa, poiché era loro occorso l’incidente del vitello d’oro. Da ciò si impara che l’idolatria comporta lo stesso rito di purificazione come il contatto con un cadavere.
Quando D-o si riconciliò con Israele e comandò di costruire il Tabernacolo in modo da avere una dimora in mezzo al popolo, Egli diede questo precetto perché si purificassero.
Dal momento in cui fu data il precetto fino alla distruzione del Santuario di Gerusalemme vi furono nove mucche rosse.
La prima fu preparata da Mosè e le sue ceneri furono utilizzate per l’intero periodo in cui vi fu Santuario di Gerusalemme. Ne rimase una piccola parte, che fu tenuta in conto di ricordo.
La seconda fu preparata da Ezra lo Scriba. Le altre sette si ebbero nel periodo tra gli anni di Ezra e la distruzione del secondo Santuario di Gerusalemme.
La decima parà adumà sarà preparata dal Messia, possa egli essere tra noi presto in questi giorni.
La preparazione delle ceneri della vacca rossa doveva necessariamente essere fatta da un Sacerdote, cioè da una persona che mai era stata impura a causa del contatto con un cadavere. Allo stesso modo tutto il vasellame utilizzato doveva essere in pietra, materiale che non è soggetto a contrarre impurità.
Un idolatra domandò a rabbi Yochanan ben Zakkai: «Quello che voi fate con la vacca sembrano stregonerie! Voi prendete una vacca, la bruciate, la sminuzzate, prendete la sua cenere e quando uno di voi si rende impuro a causa di un morto, gli spruzzate due o tre gocce e gli dite: sei puro».
Gli domandò a sua volta rabbi Yochanan ben Zakkai: "Non ti è mai capitato che uno spirito maligno si sia impossessato di te?".
"No!" rispose l’altro.
Gli chiese: "Hai mai visto una persona posseduta da uno spirito maligno?".
Gli disse: "Si".
Gli domandò ancora: "Voi cosa gli fate?".
Gli rispose: "Si prendono delle radici, le si bruciano, si spruzza contro lo spirito un po’ d’acqua ed esso fugge".
Gli disse: "Che le tue orecchie sentano ciò che la tua bocca ha pronunciato".
Così questo spirito (della persona impura) è impuro come è scritto: eliminerò dalla terra i falsi profeti e ogni spirito impuro (Zaccaria 13, 2); gli si spruzza quindi un po’ di acqua pura ed esso fugge.
Quando l’idolatra uscì, gli dissero gli allievi: "Maestro, lui lo hai liquidato facilmente, ma a noi cosa rispondi?".
Rispose loro: "Non è il morto che rende impuri e non sono le acque che purificano, ma disse D-o: una legge ho stabilito, un decreto ho decretato e tu non hai la facoltà di trasgredire il mio decreto!" (Bemidbàr Rabà 8).
Il problema della comprensione dei precetti si presenta quando affrontiamo in particolar modo il tema vacca rossa.
Si sa che, tra le varie suddivisioni possibili, vi sono due tipi di precetti:
Mishpatìm: norme comprensibili razionalmente, come non rubare, non uccidere e altro ancora.
Chukkìm: leggi la cui comprensione sfugge al raziocinio, come le norme alimentari e la vacca rossa.
Quest’ultima in particolare, si trova all’apice della difficoltà, tanto che i maestri dissero che anche a Salomone, che comprese tutti i precetti, la questione della vacca rossa rimase oscura.
Il midràsh va letto tenendo conto dell’epoca in cui si colloca.
Ai tempi di rabbi Yochanan ben Zakkai era diffusa, anche tra le persone colte, la superstizione dell’esistenza dello spirito maligno, si può così capire perché la prescrizione della vacca rossa non fosse considerata una stregoneria, dopo una spiegazione quale egli diede all’idolatra, ma una prassi religiosa consueta.
La risposta, ovviamente, non soddisfa i discepoli, che non accettano semplicemente il riferimento agli spiriti maligni.
Allora viene la seconda risposta: ciò che importa è il comandamento; la regola vale perché p stata comandata, I precetti in genere sono stati dati per il bene dell’uomo e hanno la capacità di conservare e di prevenire l’uomo dagli errori.
Si chiedono i Maestri, infatti: perché si chiamano chukkìm, statuti?
Perché essi sono, per così dire, incisi nell’uomo contro l’istinto del male e lo sostengono nella lotta contro il proprio istinto; l’uomo, quindi, rispettandoli e mettendoli in pratica, si purifica.
I precetti mettono l’uomo sempre alla prova e lo aiutano a compiere una continua verifica delle azioni che egli compie. Per questo l’ebreo deve tenere continuamente presente il sistema legislativo della Torà, perché, finché è dentro a tale sistema, egli si eleva sempre di più, giorno per giorno.
Per questo chi si rende impuro ha bisogno di un atto, seppure formale, per tornare entro il sistema e tale atto assume importanza appunto perché dettato da D-o.
Se l’uomo trasgredisce la Legge, si allontana automaticamente da D-o e dalle sue leggi, quindi per tornare, per espiare, non c’è altro modo che quello di accettare e applicare un decreto Divino.
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