Le preghiere del mattino iniziano con un ringraziamento a D-o per le nostre necessità basilari, per la vista, l’abilità di camminare, per i vestiti, le scarpe e altre cose essenziali. Tuttavia c’è una benedizione che sembra un po’ diversa dalle altre. È quella di ‘hanotèn lasechvì binà lehavchìn ben yom u’ven layla” – ovvero “..Che dà al gallo la comprensione di distinguere tra il giorno e la notte”.

Ci sono due aspetti poco comprensibili in questa benedizione. Inanzitutto, le altre benedizioni di questa sezione delle preghiere mattutine ringraziano D-o per il fatto che si occupa delle nostre necessità basilari. Sebbene il fatto che i galli cantino all’inizio della giornata sia un fenomeno notevole, non sembra essere una necessità fondamentale. Inoltre, non è molto difficile notare la differenza tra la luce ed il buio, come mai quindi la necessità di una comprensione particolare per saper distinguere tra il giorno e la notte?

Una volta un amico condivise un pensiero secondo me molto profondo. Nonostante il gallo canti all’inizio di ogni giorno, esso canta prima che faccia luce. Quando percepisce l’arrivo dell’alba e che la luce sta per arrivare per sostituire il buio, allora fa sentire il suo canto, l’allarme primordiale...

In ogni giornata ci sono periodi di luce – chiarezza, benedizione, pace dello spirito e prosperità – ma ci sono anche momenti di buio – di sfida, confusione e difficoltà. Ci vuole una forza speciale per non lasciarsi travolgere dai momenti di sfida, ci vuole maturità per guardare al di là del buio e vedere la luce che ci aspetta. Una persona saggia impara dal gallo. Sa che il buio è solamente temporaneo e che la luce sta arrivando. Il gallo è un simbolo di un atteggiamento colmo di ottimismo, speranza e fede. Il gallo ci insegna a prevedere e festeggiare la benedizione prima ancora che essa si realizzi.

Ogni giorno ringraziamo D-o per la saggezza del gallo, poiché è proprio questa che ci darà la forza di affrontare ogni parte della giornata.

Di Rav Michoel Gourarie, direttore di Bina a Sydney, Australia, per gentile concessione di Chabad.org