La festività di Purim viene osservata ogni anno nel 14° giorno del mese ebraico di Adar. Esso ricorda la miracolosa salvezza del popolo ebraico che si trovava alla mercé del malvagio Haman, in Persia.

La storia di Purim in poche parole:

Con la distruzione del primo Tempio e l'estinzione del Regno di Giuda, i nostri antenati furono mandati in esilio in Babilonia. Poco dopo, i Persiani conquistarono la Babilonia ed i paesi circostanti concedendo una certa autonomia ai loro sudditi ebrei fino al punto che Ciro, re di Persia, permise che gli Ebrei tornassero in patria, ricostruissero il Tempio e le città, e ristabilissero la loro vita nazionale e religiosa.

Nel corso di questi anni, Assuero (Achashveròsh) ascese al potere e regnò su 127 province, proibendo la continuazione della costruzione del Tempio.

Com'è riportato nella Meghillat Estèr, il suo primo ministro Hamàn decise di sterminare tutti gli ebrei residenti all'interno di queste province. Hamàn tirò a sorte il mese ed il giorno nei quali avrebbe realizzato le sue malvagie intenzioni. Da qui il nome di Purìm, che significa "le sorti". La sorte indicò il mese di Adàr e il suo 13° giorno.

Un'ebrea, Estèr, fu scelta tra le più belle del regno per prendere il posto della regina Vashtì, giustiziata per aver rifiutato di presentarsi al cospetto del re nel corso del fastoso banchetto da lui organizzato. Mordechài, parente di Estèr nonché capo del Sinedrio (sanhedrìn - la Corte Suprema ebraica), godeva anch'esso di un'alta posizione al servizio del re.

Consigliata ed istruita da lui, Estèr intercesse in favore del popolo e denunciò il piano di Hamàn al re. In un eccesso di collera, questi ordinò che Hamàn fosse impiccato e permise agli ebrei di difendersi contro chi ne aveva voluto la distruzione. Il 14 di Adàr (il giorno seguente la data fissata da Hamàn), fu quindi scelto dai saggi come data di celebrazione per la Festa di Purìm.