Per Grazia di D-o
Terzo Giorno della
Parshat Vayeishev,
20 Kislev, 5746
Brooklyn, N.Y.
Ai figli ed alle figlie del popolo di Israele, in ogni luogo, D-o vi benedica tutti!
Saluti e benedizioni. Cogliendo occasione dalla prossima festa di Chanukà, possa essa portare a noi tutti molto bene, vi invio questo messaggio per ricordare brevemente alcuni insegnamenti sulla luce di Chanukà, che rappresenta la prima delle mitzvòt di Chanukà, ed in particolare riguardo ai modi ed ai tempi di osservanza di questa mitzvà.
(1) L'accensione delle luci di Chanukà indica, anche ad occhio nudo, che l'osservanza dei comandamenti del Creatore illumina di D-vinità la terra - il più basso dei mondi - ed in tal modo è simbolo di tutte le mitzvòt, come è scritto: “Ner Mitzvà v'Torà Or”, “una mitzvà è una candela, e la Torà è la luce”
(2) La mitzvà delle luci di Chanukà richiede che queste vengano accese in numero crescente notte dopo notte. L'insegnamento è che, anche se nella prima notte di Chanukà l'accensione della candela è stata compiuta alla perfezione, ciò non è sufficiente per la seconda notte, essendo noi diventati più vecchi e più saggi di un giorno. Due candele vengono perciò accese la seconda notte. E così il loro numero aumenta, giorno dopo giorno per sette giorni consecutivi, ad insegnarci che in tutto quanto riguarda Ner Mitzvà v'Tora Or, durante i sette giorni della settimana come durante tutto l'anno, si segue l'imperativo di ma'alin bakodesh, ovvero di aumentare in santità, in maniera molto visibile, con una crescente diffusione di luce nell'ambiente esterno.
(3) La mitzvà di Ner Chanukà richiede che le luci brillano anche all'esterno. Come è stato spesso sottolineato, un ebreo non dovrebbe accontentarsi semplicemente di illuminare la sua casa di Torà e mitzvòt, ma è anche suo obbligo e privilegio spargere la luce dell’Ebraismo, la Torà e le mitzvòt al di fuori di essa, illuminando l'esterno, la strada, l'intero ambiente.
(4) In particolare, bisogna illuminare coloro che, per una qualsiasi ragione, si trovino al di fuori dell’esperienza di vita completa dell'ebraismo. In tal modo, si porta luce all'interno delle loro vite anche mentre essi si trovano ancora all'esterno della vita ebraica. Come già menzionato, ciò deve avvenire in maniera particolarmente visibile. Ci si adopera, quindi, come si dovrebbe, per avvicinarli sempre di piú all’Ebraismo fino a portarli al suo interno.
(5) Inoltre, le luci di Chanukà indicano che, benché all'esterno il sole sia tramontato e “L'oscurità copra la terra”, l’Erev (la vigilia di) Chanukà arriva di buon auspicio, con il tramonto che ricorda all'ebreo che il Creatore e Sign-re dell'intero universo lo ha santificato con una nuova mitzvà. A questo punto, egli esprime gratitudine al Creatore, recitando (anche) la benedizione di Shehecheyanu, ringraziando HaShem "di averci mantenuto in vita, di averci protetto, e di averci consentito di arrivare a questo tempo", e di aver dato la mitzvà di illuminare le candele di Chanukà.
(6) La Mitzvà di Ner Chanukà è obbligatoria sia per gli uomini che per le donne. Tuttavia, è usanza che le donne non compiono alcun lavoro mentre le luci di Chanukà sono accese. Tale è il sentimento che provano nel compiere la mitzvà e la loro soddisfazione nell'osservare la luce di Chanukà, che, mentre le sacre luci brillano, ogni altra occupazione diventa per loro irrilevante.
Possa HaShem permettere che il compimento di tutto quanto sopra descritto, da parte di tutti i nostri fratelli ebrei, uomini e donne - tenendo presente che l'essenziale è l'azione - ci guidi affinché si possa «passare di forza in forza», affinché sia portata ovunque la luce e venga affrettata la fine dell'oscurità del mondo e del nostro Galùt (esilio).
E come HaShem “ha compiuto miracoli per i nostri padri in quei giorni di questo tempo”, così Egli compirà miracoli, meraviglie e salvezze per noi con la venuta di Mashiah tzidkeinu (il giusto Messia), la cui venuta noi aspettiamo ed “abbiamo aspettato tutto il giorno”, ogni giorno.
Con la benedizione di trascorrere giorni pieni di luminosità e di ispirazione durante tutto l'anno,
Firmato: Menachem Schneerson
Tradotto da Michele Boccia
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