Una volta una donna venne a parlarmi, descrivendo gli scatti di collera e la mancanza di rispetto del marito nei suoi confronti. "Non capisco", si lamentò. "Sembra così educato con tutti gli altri, ha una reputazione di essere un brav'uomo. Perchè non può comportarsi in modo uguale a casa?"

Purtroppo questo non è un fenomeno raro. Infatti molti di noi fanno uno sforzo di essere educati con gli estranei stando attenti a non imbarazzarci ne ad arrabbiarci con altre persone. Eppure in qualche modo ci sentiamo liberi di umiliare, prendere in giro o di essere condiscendenti e maleducati con i nostri parenti e/o amici vicini.

Uno dei principi più importanti della Torà è di mantenere e rispettare la dignità di altri esseri umani. Ci sono perfino dei casi dove la legge ebraica viene sospesa per mantenere la dignità altrui. Ogni essere umano è creato nell'immagine di D-o e ha un'impronta Divina. Rispettare gli altri, quindi, significa rispettare D-o.

Coloro che amiamo e ai quali siamo vicini non sono un eccezione. Infatti è proprio il contrario, più amiamo qualcuno, più attenzione dovremmo fare nel proteggere e alimentare la loro dignità. Maimonide scrive che un uomo deve onorare sua moglie più di se stesso. Interessantemente, il primo impegno che l'uomo prende nella ketubà, il contratto di matrimonio, è di rispettare, avere caro e onorare il suo consorte.

Quando mi sono sposato, un amico più vecchio di me mi diede il seguente consiglio. "È importante che tu tenga a mente una regola. È scritto nella Torà, 'ama il tuo prossimo come te stesso'; questa frase, che è la base del comportamento sociale è considerato uno dei principi più importanti della nostra religione. Non dimenticarti che questa massima si applica anche a tua moglie".

Una persona che è cortese in modo superficiale potrebbe lasciar cadere la sua facciata di cortesia quando si trova in famiglia. Ma chiunque abbia il rispetto sincero, lo darà a tutti, particolarmente a coloro ai quali è più vicino.

Di Rav Michoel Gourarie, tratto dal sito www.bina.com.au