Recentemente una mamma mi ha chiesto: “se ho detto di no a mio figlio per una cosa che desiderava e, successivamente, ho cambiato idea, sarebbe una segno di debolezza da parte mia dirgli che ho effettivamente cambiato idea?”

Le ho spiegato che se il figlio ha altri dettagli da fornire non c’è nulla di male nel dire: “in seguito ai nuovi dettagli che mi hai fornito…” oppure, “considerato che le circostanze sono cambiate vorrei riconsiderare la mia posizione e prendere la decisione giusta”. È irrilevante se questa decisione è un “sì” o “no”. Piuttosto, è importante trasmettere il messaggio al figlio che è possibile e lecito essere flessibili e che il genitore non può sempre ottenere ciò che vuole nel modo che vuole; non può sempre “averla vinta”.

Questo episodio mi ricorda una storia che ho sentito riguardo a un Rebbe Chassidico. Chiunque desiderasse vederlo per chiedergli una benedizione oppure un consiglio doveva aspettare anche settimane. Quando finalmente arrivava il suo turno, venti persone entravano nella stanza e, uno per volta, si avvicinavano al Rebbe per parlargli. Una volta, una persona che non era sulla lista spinse il segretario del Rebbe, entrando di forza nella stanza. Quando fu il suo turno, il Rebbe gli disse: “ho visto come sei entrato a forza di spintoni e come tuo insegnante ho una lezione molto importante da insegnarti. Non puoi sempre averla a modo tuo. Perciò, per favore lascia questa stanza, mettiti in lista e aspetta il tuo turno.” La persona che aveva una questione urgente da discutere con il Rebbe, era molto rattristata, sapendo che ci sarebbero volute molte settimane fino a che avrebbe avuto l’opportunità di vedere il Rebbe nuovamente.

Mentre stava uscendo dalla porta, il Rebbe lo richiamò dicendo: “Torna qui figlio mio, ora ti ascolterò. Poiché ho una lezione ancora più importante da impartirti: perfino io, il tuo insegnante, non devo necessariamente averla sempre vinta a modo mio.”

Non possiamo insegnare ai nostri figli che non possono sempre averla a modo loro se insistiamo sempre ad averla sempre vinta a modo nostro. Non possiamo trasmettere questo concetto ai nostri figli se non siamo noi a dare l'esempio: a volte tocca a noi cedere.

Di Rav Yaakov Lieder, per gentile concessione di Chabad.org