Tanti secoli fa, quando il popolo ebraico viveva felice sulla sua terra, un re di una grande saggezza regnava su Israele. Era il re Salomone, l’uomo più saggio che questo mondo abbia mai conosciuto. Monarchi e principi, da vicino e da molto più lontano, venivano da tutte le parti del mondo per dissetarsi alla fontana di conoscenze che scorreva inesauribile dalla sue labbra. E il contatto con questo re era per loro fonte di arricchimento tale che per ricambiare i suoi favori gli offrivano I doni più sontuosi dove ori e argenti si mischiavano al luccichio delle gemme più pregiate.

Un giorno il re Salomone decise di organizzare una grande festa. “Nella sala del banchetto si siederanno non solo re e principi giunti qui per rendermi omaggio, disse, ma anche tutti i miei amici del regno animale, gli uccelli e gli animali da campo, tutte le fate e gli spiriti che abitano le foreste e i boschi saranno presenti”

Infatti, il re Salomone era l’unico essere umano a poter capire il linguaggio degli animali e a poter conversare con loro. Il fatidico giorno arrivò. La sala del banchetto era stata arredata con mobili e tappezzerie di gran pregio. Sui tavoli I piatti più prelibati facevano concorrenza a vasellami d’oro e d’argento. I commensali erano meravigliati da quello spettacolo.

Ma grande fu la loro sorpresa quando videro gli altri ospiti: che strana compagnia e che varietà! Era la prima volta che ne vedevano di tutti i tipi e tutti insieme. Tutte le specie di creature viventi, le quali, obbedendo all’appello del re Salomone, erano venute alla sua festa. Il Re salutò gli animali uno per uno, ed ognuno di essi gli rispondeva. Erano tutti lì eccetto la beccaccia che non si riuscì a trovare da nessuna parte. “Che si presenti immediatamente davanti a me! Ordinò il re Salomone. Ha disobbedito e riceverà il castigo che si merita !»

La beccaccia si presentò davanti al suo padrone.

- “Oh re! Esclamò, che egli ascolti le mie umili parole e la Sua collera cederà il posto alla soddisfazione. Sono tre mesi che ad ali spiegate percorro lo spazio alla ricerca di un regno che non sia stato raggiunto dall’eco della Sua gloria. E l’ho trovato. Lontano. Dalla parte del Levante esiste un paese magnifico, il più bello che io abbia mai visto. La sua sabbia è d’oro e l’argento è tanto abbondante che non ha neanche valore. Non ho mai visto altrove alberi così alti e così dritti. Le pure acque dei pozzi del Giardino dell’Eden ne innaffiano le terre la cui fertilità e ricchezza sono incomparabili. Le strade di questo paese sono piene di soldati vestiti di uniformi luccicanti ma che non sono capaci di intraprendere una guerra né tanto meno di maneggiare un’arma. Su questo misterioso paese regna una donna chiamata la Regina di Saba”.

Uno Strano Spettacolo

Gli ospiti ascoltarono ammagliati il racconto dell’uccello e quando finì, si domandarono incuriositi come avrebbe reagito il re Salomone. La reazione non tardò. Il re fece venire i suoi scribi e dettò loro una missiva indirizzata alla famosa regina. Legò la lettera alla zampa del volatile che spiccò subito in volo seguito da vicino da tutti gli altri uccelli. Presto I messaggeri sparirono all’orizzonte in direzione delle lontane terre della Regina di Saba.

Ogni mattina, la Regina di Saba usciva per adorare il suo dio, il sole. Quel mattino, uscì come di consueto. La scena insolita che vide le incusse una grande paura. Una spessa coltre di oscurità copriva il cielo. In preda al panico, la regina lacerò I suoi abiti. Il sole, suo dio, era sparito. Che cosa stava succedendo? Poteva esserci una disgrazia più grande di questa ? Ma non era, come pensava lei, l’effetto di uno strano potere soprannaturale.

Ciò che nascondeva il sole non erano altro che gli stormi di uccelli che scortavano la messaggera nel suo viaggio verso il regno di Saba. Ad un tratto, il sole riapparve. Gli innumerevoli uccelli si erano sparpagliati. La beccaccia si gettò in picchiata verso la regina e si posò ai suoi piedi. Essa vide la missiva e si affrettò a slegarla dalla zampa del volatile. E con molto stupore vi lesse il contenuto:

« Salomone, re del popolo di Israele, Le presenta i suoi saluti e auspici di pace e benedizione. Egli La invita per una visita presso il suo palazzo per assicurargli la Sua fedeltà. Tutti i monarchi e i principi sono venuti per rendergli ossequi. Persino gli animali da campo, gli uccelli, le fate e gli spiriti sono suoi sudditi. Se Lei verrà nel mio palazzo, La coprirò di onori più di quanti non ne abbia mai concessi a qualsiasi altro re. Ma se Ella rifiuterà il mio invito, lancerò contro il Suo popolo un potente esercito. Sa chi sono i miei guerrieri? Gli animali da campo sono i miei servitor e messaggeri, gli uccelli sono i miei conduttori di carri, le fate e gli spiriti sono le mie legioni. La tormenteranno tutti, La perseguiteranno fino nelle Sue case se Ella rifiuterà di ubbidire al mio ordine. Aspetto il Suo arrivo”.

Man mano che leggeva, il cuore della Regina di Saba batteva sempre più forte. Il suo viso esprimeva l’incanto e il terrore allo stesso tempo. Quale avventura appassionante sarebbe incontrare di persona questo atipico re di Israele! Il viaggio sarebbe stato molto lungo ma non ebbe un istante di esitazione. Riunì tutti i capitani dei suoi vascelli e disse loro: ” Alziamo le vele a destinazione della Terra di Israele. Riempite i vostri bagagli di oro e di argento, di legno di cedri e di profumi, di pietre preziose e di seterie e alziamo l’ancora subito dopo.”

Munita di tutti questi regali, la Regina di Saba intraprese il lungo viaggio che le avrebbe consentito di incontrare l’uomo più saggio che abbia mai vissuto sulla faccia della Terra.

Traduzione di Myriam Bentolilla. A cura di Sterna Canarutto