Una volta, quando mia figlia aveva dodici anni, si lamentò che le faceva male il ginocchio. Dopo aver controllato che andava tutto bene, le dissi che probabilmente erano semplicemente dolori dovuti alla crescita. A mia figlia non piacque la spiegazione, e mi chiese: “perché non possiamo crescere senza dolore?”
Sfortunatamente nella vita reale, la crescita è spesso associata al dolore, così come difficilmente esiste il guadagno facile, senza fatica.
Mentre non abbiamo nessun modo di controllare la parte relativa al “dolore”, specie quando ci è causata da altri, abbiamo più facilmente il controllo della parte relativa al “risultato”.
La maggior parte di ciò che impariamo nella vita e della nostra crescita viene fuori non tanto dai momenti piacevoli, quanto dai momenti difficili. Quando le cose vanno bene ne siamo felici e non vogliamo che queste cambino. È durante i momenti difficili, quando non siamo felici della nostra situazione, che impariamo a cambiare le cose – a rendere il nostro mondo migliore di quanto sia.
Quando la vita ci sfida, abbiamo una scelta. Possiamo autocommiserarci, piangere e lamentarci chiedendo: “Perché proprio a me?!?” Oppure possiamo chiederci con determinazione: “Cosa posso fare ora, dato che le circostanze intorno a me sono cambiate?”
Una volta feci ad una persona anziana con la quale ero solito consigliarmi la seguente domanda: “Da dove possiamo prendere il buon senso?” Mi rispose “Il buon senso viene dalle brutte esperienze.” Mi raccontò la seguente storia, che ebbe su di me un effetto molto profondo.
“Una volta, un asino cadde in un fosso. L’animale pianse e si lamentò per ore, mentre il suo padrone pensava cosa fare. Alla fine, il contadino decise che, visto che l’animale era vecchio e che era comunque necessario coprire quel fosso, avrebbe semplicemente sepolto lì l’asino. Prese una vanga ed iniziò a coprire di terra la buca. L’asino continuò a lamentarsi, ma alla fine restò in silenzio. Dopo un’ora di duro lavoro per coprire la buca, il contadino si riposò un attimo. Ad una certo punto, con suo grande stupore, vide il vecchio asino liberarsi e sbucare fuori dal fosso da solo!
Come aveva fatto? All’inizio quando si rese conto di cosa stava accadendo, l’asino iniziò a piangere ancora più forte, ma poi l’intelligente animale capì che era meglio passare all'azione ed escogitò un piano. Mentre era nel fosso, ad ogni palata di terra che gli cadeva sulla schiena, l’asino se la scrollava di dosso e saliva di un gradino sulla collinetta di terra che si era formata. Alla fine, la collinetta era talmente cresciuta che da essa poteva tranquillamente saltare via dal fosso.”
La vita ti butterà addosso della sporcizia, ogni tipo di sporcizia. Il trucco per uscire dal fossato sta nello scrollarsi di dosso la sporcizia e salire di un gradino. Possiamo uscire dai fossi più profondi, basta non fermarsi e non arrendersi mai. Semplicemente scrollatela di dosso e sali di un gradino.
Provalo, funziona veramente!
Di Rav Yakov Lieder, per gentile concessione di Chabad.org, traduzione di Daniel Raccah
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