È possibile scegliersi gli amici, il lavoro, il posto in cui si abita – ma non i propri genitori. Così si tende normalmente a credere.
Tuttavia si tratta di un fatto vero soltanto a livello superficiale.
I genitori giocano il ruolo più importante nella formazione dei loro figli. Questo è vero, che ci piaccia o no, che ne siamo coscienti o meno. Non è una sorpresa che alcuni di noi, senza considerare la propria età, accusino ancora i propri genitori per alcune loro mancanze.
Spesso sento dire: “Non riesco ad esprimere i miei sentimenti di affetto verso i miei figli, perché i miei genitori non li hanno mai espressi con me”. Oppure: “I miei genitori hanno divorziato quando avevo otto anni, e da allora provo ancora rancore verso mio padre per averci abbandonato”; “Non ho mai soddisfatto le aspettative dei miei genitori perché non ho frequentato l’università. Sto ancora soffrendo di una bassa autostima, trent’anni dopo...”. E così via.
Una donna anziana raccontava ad un'amica che il suo figlio cinquantenne spendeva ogni mese duecento dollari per lei. “In cosa li spende?” - chiese allora l'amica. “Ogni settimana va da un famoso psichiatra a parlare dell’effetto che ho avuto sulla sua vita”.
Coloro che credono in una comunicazione aperta ed onesta, potrebbero pensare che sia appropriato condividere coi propri figli il fatto che i propri genitori siano stati persone difficili. “Se solo mio padre avesse trascorso più tempo a casa”, oppure “Se solo mia madre mi avesse amato di più”; spiegano così ai figli che la loro vita avrebbe potuto essere completamente diversa. Facendo ciò si assicurano che, tra trent’anni, i loro nipoti sentiranno la stessa storia su di loro, dai loro figli.
In quanto esseri umani, normalmente diamo per scontato le cose positive, compresi i nostri genitori. Diamo per scontato tutte le buone cose che hanno fatto per noi ed indirizziamo quindi tutte le nostre energie verso ciò che riteniamo che avrebbero dovuto fare per noi.
Quello di onorare il padre e la madre è l’unico tra i Dieci Comandamenti che stabilisce anche una ricompensa – “…affinché i tuoi giorni si prolunghino sulla terra che D-o ti dà” (Esodo 20,12). Forse il nostro Creatore sapeva quanto sarebbe stato difficile onorare i genitori e perciò ci ha subito presentato un incentivo.
I nostri saggi spiegano che questo “allungamento” dei giorni non significa solo una lunga vita, ma anche un miglioramento della qualità della vita. Onorando ed amando incondizionatamente i nostri genitori – che meritano tutto il rispetto e l’amore che possiamo dar loro solamente per il fatto che ci hanno dato la vita – ci rende delle persone migliori, emotivamente e spiritualmente.
Questi è il motivo per cui sopra ho affermato che scegliere i propri i genitori non è impossibile. Non abbiamo potuto scegliere chi sarebbero stati i nostri genitori, o come sarebbe stato il loro carattere. Tuttavia esiste una scelta molto importante che ognuno di noi può operare in ogni momento: accettare i propri genitori così come sono.
Il mio figlio di cinque anni una volta ha espresso questo concetto con la caratteristica chiarezza dei bambini, affermando: “Voi siete i migliori genitori che io abbia mai avuto”. Se solo gli adulti pensassero e dicessero le stesse parole con lo stesso entusiasmo e la medesima innocenza!
Questo “allungherebbe” non solo la qualità dei loro giorni, ma anche la qualità dei giorni dei loro genitori e dei loro figli. Un mio collega una volta mi ha detto: “Ho fatto appena in tempo a realizzare che in fin dei conti i miei genitori avevano ragione, che ho già dei figli che pensano che io stesso stia sbagliando”. Quando onoriamo ed amiamo i nostri genitori incondizionatamente, quando parliamo loro e raccontiamo di loro con gentilezza, fissiamo un buon esempio da far seguire ai nostri figli nel futuro, diventando noi stessi persone e genitori migliori.
Di Rav Yakov Lieder per gentile concessione di Chabad.org traduzione di Daniel Raccah
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