La pratica del Brit Milà (circoncisione) è uno dei rituali più sacri dell'Ebraismo. È ciò che lega, per sempre, un bambino ebreo al suo Creatore. È la differenza che ha distinto l'ebreo tra le nazioni, da quando nostro padre Avrahàm circoncise se stesso e tutti coloro che appartenevano alla sua casa per ordine di D-o all'età di novantanove anni. Quando Yishmael, il primo figlio di Avrahàm, fece il Brit Milà, era ormai tredicenne, quindi completamente capace di comprendere questo comando Divino. Egli era, infatti, orgoglioso della sua decisione di sottomettersi razionalmente ad un precetto di D-o. Ma la sua accettazione del Brit Milà era solo razionale. Yitzchak, invece, nacque un anno dopo che D-o aveva ordinato ad Avrahàm di fare il brìt, e fu circonciso all'ottavo giorno, un bebé senza ancora sviluppo intellettuale.
Infatti, secondo la legge, un ebreo deve circoncidere suo figlio nell'ottavo giorno dalla nascita, quando ancora le sue facoltà razionali non sono sviluppate. Questo significa che un ebreo viene legato a D-o al più presto, in modo assoluto e totale, che trascende la sua ragione e facoltà di percezione.
Shalom Zachàr
Secondo la tradizione ashkenazita il primo venerdì doro la nascita di un figlio, si celebra lo Shalom Zachàr. Questa cerimonia serve, essenzialmente, come ringraziamento per la nascita del bebè. Si traduce comunemente come «Benvenuto bambino» ma riceve, di fatto, il nome dallo Shabbat (che è anche conosciuto come Shalom - pace), giorno nel quale ci riuniamo per festeggiare il neonato (zachar).
Amici vengono a rallegrarsi con i genitori, dopo la cena di Shabbat, e si offrono rinfreschi. I ceci, conosciuti anche come arbis o nahit, sono tradizionalmente offerti come simbolo di lutto, in quanto si lamenta il fatto che, al momento della nascita, il neonato scorda la Torà che stava apprendendo nel grembo materno. Questo iniziale apprendimento della Torà li darà, più tardi, la capacità di acquisire il riconoscimento e la sapienza di D-o.
Lo Zohar
L'uso sefardita vuole che invece dello «Shalom Zachàr si celebri lo Zohar, la notte precedente la milà. Parenti ed amici vengono a casa del neonato e recitano dei brani del sacro libro dello Zohar. Un rinfresco viene servito e tutti quanti si uniscono alla gioia della famiglia del neonato.
Il giorno del Brìt
Il Brit avviene nell'ottavo giorno dalla nascita del bambino. Ad esempio, se un bimbo nasce di domenica (dal tramonto del sabato al tramonto della domenica) il Brit ha luogo la seguente domenica. La stessa regola si applica quando l'ottavo giorno e un Shabbat o Yom Tov (solo se la nascita non avviene per taglio cesareo, in qual caso il Brit si rimanda al giorno dopo). Se, però, il Mohel decide che il bambino non è in condizione fisica tale da subire la circoncisione nel tempo prescritto, in caso di itterizia o altro problema, il Brit viene posticipato. Se la cerimonia è rimandata, non può più aver luogo né di Shabbat né di Yom Tov, ma durante qualsiasi altro giorno feriale.
Indipendentemente dal giorno in cui avviene, il Brit è un'occasione molto speciale, in cui parenti ed amici si riuniscono per festeggiare. Alla presenza di un Minyan, se possibile, si porta il neonato al Patto di Avrahàm.
Sempre se possibile, il Brit avviene di mattina, come segno della nostra fretta di compiere la volontà di D-o. Non deve mai avvenire di notte. Non s'invitano le persone per il Brit, ma semplicemente si informano circa l'ora ed il luogo. Agiamo in questo modo perché non è appropriato declinare un invito per un'occasione nella quale Eliyahu, il profeta sarà presente.
Il Profeta Eliyahu
Durante la celebrazione di ogni Brit Milà il Profeta Eliyahu è un ospite illustre al quale si conviene molto onore. Molto tempo fa, uno dei re d'Israele, influenzato da cattivi consigli, abolì la circoncisione. Eliyahu, che viveva a quel tempo, chiamò il S-gnore lamentando che il popolo d'Israele aveva abbandonato la Sua alleanza. Da allora, D-o istruì Eliyahu ad essere sempre presente ed a testimoniare in tutte le circoncisioni. Per questa ragione una sedia speciale è designata in onore del Profeta Eliyahu durante tutti i Brit Milà.
Il Mohel
Nonostante la Torà obblighi il padre a circoncidere il proprio figlio, il Brit è generalmente attuato da un Mohel, perché la maggioranza dei padri non è qualificata all'esecuzione di tale atto. L'uomo scelto per fare il Brit deve essere osservante e timoroso di D-o, adeguatamente preparato ed abile. La circoncisione realizzata da un chirurgo ebreo, che non è un Mohel, adultererà completamente il significato del Brit Milà, poiché quest'atto è il legame spirituale che collega la creatura a D-o.
Sandak, Kvater ed altri onori
Così come il Mohel, anche il Sandak ossia la persona che tiene il bambino durante la circoncisione, deve essere qualcuno che goda di grande stima da parte della famiglia e della comunità. Il giorno del Brit è visto come una festa per il Sandak, cosi come per il padre ed il Mohel. Generalmente, una coppia (di fidanzati o sposi) è scelta come Kvater (coloro che portano il bambino nel sito dove si performa il Brit).
La donna prende il bambino dalle braccia della madre, ed, a sua volta, lo porge all'uomo che lo porterà in situ. Sempre lo stesso uomo o qualunque altro, colloca quindi li bambino sulla sedia riservata al Profeta Eliyahu. La tradizione vuole che, nel dare l'onore di Kvater ad una coppia ancora senza figli, li si dà una speciale benedizione di fertilità perché anch'essi siano benedetti dalla nascita di figli. Dopodiché, il padre affida il bebé nelle braccia del Sandak. A circoncisione avvenuta, altri due uomini possono ricevere speciali onori - uno, di tenere in braccio la creatura, mentre l'altro recita la benedizione e la speciale preghiera per dare il nome al bebè. Nel pasto che segue è usanza accendere candete in onore della Simchà. Durante la Bircat Hamazon si aggiungono varie richieste per il benessere del bambino appena circonciso, dei suoi genitori, del Sandak e del Mohel.
Un nobile proposito
Nel portare un bambino all’Alleanza di Avrahàm, gli propiziamo un eccellente inizio. La circoncisione è il simbolo eterno della disposizione dell'ebreo di soggiogare i desideri del suo corpo fisico alla volontà di D-o. L'intenzione è di elevarlo ad essere uomo amante e temente di D-o - che colloca la morale al di sopra dei desideri della carne. Tramite il Brìt Milà un bambino s'identifica come ebreo subito all'inizio della sua vita e rimane, per tutta la durata di questa, legato alla sua Fonte.
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