Rachel rubò gli idoli di suo padre (Genesi 31:19); La sua intenzione era allontanare suo padre dall'idolatria (Rashì).>

Turbato dal sogno che lo perseguitava notte dopo notte con intensità crescente, un uomo andò a chiedere il consiglio di Rav Zusha di Anipoli. Il padre di quest'uomo morto da poco tempo, gli apparve ordinandogli, D-o lo proibisca, di battezzarsi. La prima volta ignorò il sogno, ma il sogno si ripeté una seconda volta, e la terza volta, addirittura la richiesta era minacciosa.

Lo tzaddik disse che, senza dubbio, vi era un crocifisso o qualcosa di simile vicino alla tomba di suo padre. Se egli lo avesse trovato e rimosso, sarebbe stato possibile per suo padre riposare in pace. Quando fece scoprire la bara, l'uomo s'accorse che alcune monete, col simbolo della croce, erano state tumulate per caso insieme alla salma. Queste furono rimosse e mai più il morto apparve in sogno al figlio.

Successe che qualcuno raccontò questo fatto al Rav Eliyàhu, il Gaon di Vilna. Il Gaon, che era noto come l'arci-antagonista del chassidismo, osservò che non vi era nulla di stupefacente nella risposta di Rav Zusha, poiché simile fatto era già stato menzionato nel Talmud Yerushalmi; l'unica cosa fantastica secondo lui, era che un Rav chassidico conoscesse bene una fonte d'informazioni così importante quale il Talmud Yerushalmi.

Questa stranezza fu, a tempo debito, riportata a Rav Zusha, che replicò: È vero. lo non ho mai appreso questo fatto dal Talmud Yerushalmi Ma l'ho attinto dalla stessa fonte da cui lo ha attinto il Talmud Yerushalmi.