Tempo fa viveva un re buono e saggio. Governava il suo regno con gentilezza ed era amato da tutti. Un giorno decise di fare qualcosa di nuovo. Decise di costruire un paese di attrazioni particolarmente piacevole, e che fosse aperto per la gioia di tutti gli abitanti del suo paese. Sui vasti terreni intorno al suo palazzo c’era spazio in grande abbondanza. C’erano già laghi, foreste, parchi e campi da gioco. Una zona di ricreazione sarebbe stata una perfetta aggiunta. Il re incaricò i suoi migliori ingegneri, carpentieri e costruttori per realizzare questo suo sogno. Venne da prima tutto pianificato, e segnate le zone dove le singole passeggiate sarebbero sorte, poi gradualmente tutto venne realizzato.
Ed era veramente molto bello. Tra le passeggiate e le giostre c’erano giardini, fontane ed alberi. C’erano sentieri per passeggiate, e spazi per riposare e mangiare. Il cuore del re si riempì di gioia per questa sua realizzazione. La chiamò con nome di “Il Mondo delle Attrazioni”.
Infine arrivò il grande giorno della inaugurazione ufficiale. Da tutto il regno venne la gente per vedere il nuovo parco di ricreazione, e per capire di che cosa di trattasse.
Personalmente il re era sempre presente, spiegando come le giostre funzionassero, e spiegando che cosa significassero. Il re stesso diede anche istruzioni su come tenere le passeggiate in condizioni adatte. Ma soprattutto raccomandò alla gente di essere sempre gentili l’uno conl l’altro. Infine, indicò uno speciale segnale d’allarme. Se anche un solo dei giochi non funzionasse a dovere, ed il re non fosse in quel momento presente, questo segnale d’allarme lo avrebbe raggiunto, ed il re stesso sarebbe arrivato.
Le giostre erano meravigliose. Alcune erano veloci e difficili, altre semplici altalene. Alcune erano ineguali, altre attraversavano l’acqua. Erano tutte interessanti e divertenti. Quanto più la gente usava questi giochi, tanto più capivano quanto il loro re fosse saggio. Non vi piacerebbe esservi stati?
Tutti erano felici. Giorno per giorno il re veniva a visitare il suo mondo di attrazioni. Parlava con la gente e si adoperava perché si sentissero a loro agio. Perfino le giostre erano felici.
Ogni giorno il parco sembrava nuovo di zecca, e pieno di piacevoli passatempi. La gente andava da una giostra all’altra. Ma poco a poco cominciarono a dimenticarsi sel re e delle sue istruzioni. Cominciarono alcuni ragazzacci a lasciare le loro spazzature sul terreno. Involucri di panini e carte di caramelle restavano dimenticati sui sentieri. Lo splendido parco cominciava a diventare decisamente sporco. Lunghe code cominciarono a formarsi per alcuni dei giochi più popolari. Ciò non era per niente simpatico. Impazienti le persone spingevano per arrivare primi.
“Dove pensate di andare!” gridava la gente, “non è corretto”.
“Cosa pensate di fare?” rispondevano gli altri. Ben presto scoppiò la prima rissa.
Ogni giorno che passava, le cose andavano sempre peggio. I premi venivano strappati dalle mani dei bambini. I prepotenti non permettevano che altre persone usassero i giochi. E, peggio che peggio, benchè inizialmente nessuno se ne accorgesse il re non era più reperibile: aveva semplicemente interrotto le sue visite al parco.
Il re era di pessimo umore: la gente non usava più il parco come egli stesso avrebbe voluto ed aveva stabilito. La gente aveva dimenticato le sue istruzioni. Perfino i giochi non sembravano essere più felici. I giochi grossi erano diventati troppo invadenti; gli altri a loro volta andavano troppo lentamente. C’era gente che si sentì male per il cattivo funzionamento dei giochi più difficili, e la giostra acquatica si ruppe, fecendo finire nel lago un intero carico di persone che era a bordo.
“Si può sapere che tipo di parco divertimenti è questo?” di lamentava qualcuno.
“Certo, non è allegro qui. Vorrei proprio sapere chi l’ha fatto!”
“Che cosa intendi dire?” disse un altro, “tanto nessuno l’ha fatto questo parco. Qui ognuno fa per sé. Se sei furbo puoi andare su tutte le giostre che vuoi, se ti presenta l’occasione”.
Nel suo palazzo il re era triste. Non era questo ciò che aveva desiderato.
Infine saltò su un piccolo ragazzo “Aspettate un minuto”, disse, “dimenticate tutti una cosa importante. Questi giochi vennero costruiti dal re! Non era forse sua abitudine venire al parco tutti i giorni?”
“Non immischiarti” gli diceva la gente “sei soltanto un ragazzo”. “Cosa ne sai tu?”.
“Ma questo è il mondo di attrazioni del re” ribattè il ragazzo. “Guardate quanto sono belli questi giochi. Non si sono fatti da se stessi! E nemmeno queste fontane e questi parchi. Chi ha mai visto un gioco che si è costruito da se stesso? Soltanto il re può avere costruito tutto ciò!”
“Stai tranquillo” disse la gente, “non immischiarti!”.
“No”, disse il piccolo ragazzo, “Io dirò a tutti: questo è il mondo di attrazioni del re!”.
“Ma davvero?, e allora come mai che tutti questi giochi sono diventati rottami? E comunque, dov’è il tuo re? Quand’è che lo hai visto per l’ultima volta? Heh, heh”.
“Non potete spaventarmi”, disse il ragazzo, “è vero che non ho visto il re già da lungo tempo, ma so come chiamarlo e farlo venire. Non diceva forse che se le cose dovessero andare per il verso sbalgliato di premere il segnale d’allarme? Vado subito”.
In un baleno, prima che qualcuno potesse fermarlo, il piccolo ragazzo corse verso un segnale d’allarme, e premette il pulsante con tutta la forza che aveva. Immediatamente un suono simile al suono di un corno iniziò a diffondersi dagli altoparlanti. Ad alcuni questo suono sembrava un lamento. Per i prepotenti esso era spaventosamente forte.
“Hei”, gridò qualcuno “forse che il re non ci ha raccomandato di tenere pulito il parco? Sarebbe meglio se ci mettessimo a raccogliere tutte queste spazzature prima che il re venga!”. Immediatamente la gente iniziò a pulire i sentieri ed a portare via i rifiuti.
“Ci aveva anche raccomandato di comportarci correttamente!” di ricordò un altro, allorchè il piccolo ragazzo premette il pulsante d’allarme per una seconda volta.
Sa un’alta finestra del suo palazzo il re guardava fuori. Che cosa giungeva alle sue orecchie? Il segnale d’allarme? Finalemente. Qualcuno si era ricordato. Il re si affrettò. Nuovamente il corno risuonava. Il re si affrettò ancora di più.
Immediatamente si recò al delizioso parco per vedere che cosa fosse successo. Al suo apparire tutti rimasero fermi. C’erano di quelli che temevano che il re potesse essere adirato con loro. Altri invece erano enormemente felici che il re fosse tornato tra di loro. Tutti erano pronti a fare ciò che egli avesse desiderato. Alcuni sorridevano. Altri erano seri. Internamente, tutti erano felici.
Allorchè il re vide che tutti stavano ripulendo il parco, e che tutti cercavano di comportarsi meglio, ne fu felice. Improvvisamente, la giostra acquatica, che per tanto tempo era rimasta fuori uso, iniziò a camminare da sola, ed il gioco difficile non faceva più stare male chi lo usava.
“Siamo tutti molto contenti che siete nuovamente tra noi” dicevano tutti al re.
“Ed io sono felice che mi avete chiamato”, replicò il re.
“Siamo veramente dispiaciuti di avere dimenticato le vostre istruzioni. Non abbiamo apprezzato abbastanza ciò che ci avete dato. Da oggi in poi, promettiamo tutti che terremo sempre pulito il giardino. E, più importante di tutto, saremo sempre corretti e gentili l’uno verso l’altro”. Tutti si sentirono sinceramente grati verso il loro meraviglioso re.
Il re è naturalmente Hashem, il nostro supremo Comandante in Capo.
Il Mondo delle Attrazioni che Egli creò per noi, e che noi possiamo usare, è il mondo, la Sua Meravigliosa Creazione.
Hashem desidera sempre che noi ci ricordiamo di trattare le altre persone con gentilezza e rispetto; e desidera che teniamo il mondo pulito e piacevole da abitarci. In questa maniera Egli può essere insieme a noi nel mondo che Egli stesso ha creato.
Il pulsante d’allarme è la Teshuva, che sentiamo nei nostri cuori, allorchè ci accorgiamo di avere fatto un disastro nel meraviglioso mondo che appartiene ad Hashem, in quanto non abbiamo seguito le Sue istruzioni.
Il corno è lo Shofar. È lo Shofar che racconta ad Hashem che noi siamo tristi per i nostri errori, e che sinceramente Lo desideriamo come nostro Re.
Quando suoniamo lo Shofar nel mese di Elul, e poi nuovamente di Rosh Hashana, Hashem vede che noi realmente appreziamo il mondo che Egli ci ha dato, ed Egli ci benedice, e con noi le nostre famiglie, per tutto l’anno nuovo che sta per iniziare.
Augurando a voi tutti un anno nuovo felice e sano.
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