Secondo il Midrash, quando D-o disse: «Sia il firmamento» e divise le acque di sopra da quelle di sotto, queste ultime si lamentarono dicendo: «Vogliamo essere alla Presenza del nostro Re!». Non furono soddisfatte, poi, fino a quando il Signore promise loro che sarebbero state usate per essere versate come offerta sacrificale dell’acqua durante la festa di Sukkot.

L’offerta dell’acqua, poi, esprime come le acque discese l’amore di compiere un’ascesa, infine risalgano fino al livello più elevato. In altre parole, le acque versate con offerta cancellano la separazione tra acque superiori e quelle inferiori e, più in generale, della separazione tra ciò che è in basso e ciò che è in alto, sia a livello spirituale che materiale. Questa separazione viene cancellata dall’innalzarsi e dal rendersi più spirituale operato da parte del mondo fisico inferiore, il più basso, che si eleva fino al punto da raggiungere il livello in cui si trovava prima della discesa.

Da questo deriva la gioia speciale di Simchat Bet Hasho’evà. Quando un ebreo riflette sul significato dell’attingere l’acqua per l’offerta e comprende che la creazione di entità più basse è per amore della più alta elevazione, egli è in grado di servire D-o nel migliore dei modi, con gioia vera e superando ogni ostacolo.