Il movimento di circumambulazione ha in ebraico due radici diverse: naqàf e savàv. La prima radice ha due significati distinti: quello di "circondare" e quello di "distruggere" o "tagliare".
Da tale radice deriva il termine haqqafà, ossia circumambulazione, che non compare nella Bibbia ma è usato per la prima volta con questo significato nel Talmùd.
Esaminando i versi nei quali compare una delle due radici, si può trovare un solo caso di vera e propria circumambulazione rituale: l'episodio della conquista di Gerico in Yehoshu'à (6, 11).
La Bibbia descrive in particolare i dettagli del rito ordinato da Dio a Yehoshu'à (Giosuè), per provocare la caduta miracolosa delle mura della città: un giro al giorno per sei giorni e sette giri nel settimo giorno. Nel settimo giorno, alla fine dell'ultimo giro, i sacerdoti suonano i corni e le mura di Gerico crollarono.
Un altro episodio biblico correlato alla circumambulazione è quello di Nekhemyà (12, 27), che descrive la solenne cerimonia d'inaugurazione delle ricostruite mura di Gerusalemme. La cerimonia ha luogo con due cortei che percorrono le cinta muraria, uno in direzione Sud-Est e l'altro Ovest-Nord, per incontrarsi alla fine della processione nell'area del Tempio.
È interessante, inoltre, l'interpretazione del rito di aspersione degli angoli dell'altare con il sangue sacrificale prescritto numerose volte nella Bibbia. Tale rito comportava un giro dell'altare, ma bisogna puntualizzare che in questo caso il giro non costituisce un atto rituale autonomo, ma segna semplicemente il percorso necessario per spruzzare i quattro angoli dell'altare. Nel culto sacrificale i sacerdoti giravano intorno all'altare non solo per aspergerne degli angoli con il sangue ma anche in altri momenti del culto, perché dovevano rispettare il principio di volgere sempre a destra e non voltare mai le spalle all'altare stesso. Tali riti non avevano un significato rituale a se stante ma derivavano da altre necessità.
Dall'esame dei brani biblici, che descrivono movimenti circolari non in rapporto con riti circumambulatori, si apprendono alcune nozioni interessanti. Il giro rievoca simboli antitetici, nella duplice valenza di aggressivo-protettivo: aggressivo nella conquista di Gerico e in altri brani in cui è sinonimo di assedio; protettivo principalmente nel senso del "circondare". Un altro significato ancora è quello di conoscenza: il giro consente una visione degli avvenimenti da molteplici prospettive, consentendoci una maggiore comprensione anche di ciò che riguarda Dio e le sue azioni.
Una vera e propria circumambulazione rituale è quella che avveniva durante la festa di Sukkòt documentata dalla Mishnà. Il percorso di circumambulazione si svolgeva in un luogo dove normalmente potevano entrare solo i sacerdoti. Nella Mishnà non viene precisato chi erano coloro che giravano per cui qualcuno ipotizza che anche il popolo girasse, ammettendo in tal modo che l'obbligo della circumambulazione abolisse temporaneamente il divieto di accesso nell'area sacra.
Mentre il Talmùd Babilonese non spiega in alcun modo i motivi del rito, il Talmùd Yerushalmi riferisce un'opinione di rav Achà, secondo cui il rito viene celebrato in "ricordo di Gerico". La spiegazione è giustificata, almeno formalmente, dal fatto che la distribuzione temporale dei giri nel Santuario è uguale a quella dell'episodio biblico: un giro per sei giorni e sette nel settimo.
È importante, inoltre, notare alcune premesse comuni alle varie spiegazioni di tale tema:
È presente nelle preghiere, recitate durante i giri, una richiesta di salvezza.
È concomitante al rituale di circumambulazione il tema della invocazione della pioggia. Questo tema è sviluppato durante il rituale della festa di Sukkòt, ossia nel momento del "giudizio per l'acqua", in cui Dio stabilisce se far scendere la pioggia sul mondo.
Nella letteratura talmudica il corteo gira intorno alla nuova area consacrata all'interno del Santuario con relativa lettura dei Salmi e con significato di delimitazione rituale di uno spazio sul quale s'invocava la protezione divina da pericoli esterni. Possiamo quindi affermare che nel culto del Santuario la circumambulazione sviluppa ulteriormente l'opposizione biblica di significati assedio-protezione tramite un rituale che si rifà al modello biblico della storia di Gerico, da una parte, e al rituale di inaugurazione dell'area sacra con funzioni di limitazione e protezione del territorio, dall'altra.
La circumambulazione è presente nell'ebraismo post talmudico in varie forme, distinguibili in due gruppi: il primo ha prevalentemente un significato di invocazione e ha per prototipo il rito della festa di Sukkòt e la storia di Gerico; il secondo ha un significato sostanzialmente protettivo per la persona o la cosa intorno a cui si gira.
Le fonti più antiche relative a questo rito sembrano risalire alla tarda epoca gaonica.
In ogni giorno della festa di Sukkòt si compie un giro attorno a un rotolo della legge. Il rito culmina nel settimo giorno in cui si compiono sette giri accompagnati dal canto di composizioni poetiche in cui si richiede a Dio la salvezza, personale e della comunità, da ogni tipo di pericolo naturale o sociale e dall'odio dei nemici; s'invoca poi il sostentamento e, infine, si ricordano i meriti dei patriarchi e dei grandi personaggi della storia.
In origine il rito serve a ricordare l'analogo culto celebrato nel Santuario e sospeso a causa della sua distruzione.
Il giro può essere inteso sia come ricordo celebrativo della conquista della terra di Canaan sia come auspicio per la sconfitta dei nemici del popolo ebraico. Esso è anche un'allusione al futuro in cui cadrà il muro di Edòm che nella tradizione ebraica indica sia Roma sia genericamente i nemici di Israele. Secondo l'interpretazione di rav Ele'azar di Worms i giri servirebbero, inoltre, a invocare la pioggia e la rugiada. La qabbalà luriana mette in rapporto i sette giri alle sette sefiròt o attributi divini e attribuisce al rito il potere di realizzare grandi tikkunìm (riparazioni) nei mondi superiori. Infatti l'introduzione di tale rituale nella festa di Simchàt Torà risale agli ultimi tre decenni del XVI secolo a opera dei cabalisti di Safed della scuola di Luria.
Tale rito si riferisce al modello biblico della storia di Gerico, poiché i giri fanno cadere i muri di divisione tra uomo e Dio. È già presente nella Bibbia il concetto di una separazione tra Dio
e gli uomini a causa delle colpe che hanno commesso. In realtà l'elemento nuovo introdotto nella preghiera è il collegamento di questo concetto di barriera con l'azione circumambulatoria che ha lo scopo di farla cadere.
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