Le origini del mese di Elùl come il mese di grazia e misericordia Divina risalgono all’epoca di Moshè, in particolare all’anno 2448 dalla creazione (1313 PEV), ovvero il primo anno dopo l’esodo del popolo ebraico dall’Egitto.

Sette settimane dopo l’esodo, il popolo d’Israele ricevette la Torà al Monte Sinai ed entrò in patto eterno con D-o come il suo popolo eletto. Tuttavia solamente quaranta giorni dopo, mentre Moshè era ancora sul monte, essi violarono il loro rapporto particolare con D-o commettendo un atto di idolatria con un vitello d’oro. Dopo essere sceso dal monte e aver visto il loro peccato, Moshè ruppe le due tavole di pietra sulla quale il Sign-re incise i Dieci Comandamenti e risalì sul monte per un secondo periodo di quaranta giorni per imploare il Sign-re di perdonare i figli d’Israele.

Il mattino presto del 1 di Elùl, Moshè salì di nuovo sul Monte Sinai, portando con se le tavole di pietra da lui incisi, secondo il comando divino, di modo che il Sign-re possa nuovamente incidervi I Dieci Comandamenti. Sul monte il Sign-re permise Moshè di “vedere la Mia schiena, ma non il Mio viso”, (una realtà che Maimonide spiega è una percezione della realtà di D-o ma non la Sua essenza), diventando così l’unico essere umano ad avvicinarsi in questo modo a D-o, inoltre gli insegnò i Tredici Attributi di Misericordia (Esodo, 33,18-34,8).

Per la terza volta, Moshè rimane sul monte per quaranta giorni, dal 1 di Elùl al 10 di Tishrei (Yom Kippùr), durante quel periodo egli ottenne il perdono incondizionato e la riconciliazione di D-o con il popolo d’Israele. Da allora, il mese di Elùl funge come “il mese della misericordia e del perdono Divino”.