Caro Rav, aiuto! Per sbaglio ho mangiato un cibo non kasher… mi vergogno perfino di scrivere che cos’era! Sono triste. Penso che il mio corpo e la mia anima siano impure per sempre. Come posso farmi perdonare questo grande peccato?!

Risposta:

È molto bello sentire la forte volontà di voler farsi perdonare un peccato. Ma il sentimento di tristezza e di afflizione non serve a nulla.

A volte è difficile distinguere se un sentimento proviene dal nostro bene interiore (yètzer tov) o dal male (yètzer harà). Per riconoscerlo c’è una regola molto semplice: un sentimento che porta a delle buone azioni proviene dal bene, mentre un sentimento che porta solamente all’afflizione, per quanto possa sembrare strano, è una mera ‘tattica’ del nostro yètzer harà (male interiore), che non porta a nulla di buono.

Proviamo ad esempio ad analizzare il tuo caso.

È vero che c’è stato un errore. Nonostante ciò, se prima di consumare quel cibo tu ne avessi controllato bene la kasherùt, l’errore non sarebbe stato commesso. Anche se l’hai fatto involontariamente, la soluzione consiste nel fare Teshuvà (riprendere il giusto cammino). La Teshuvà consiste nel pentirsi di ciò che si ha fatto ed allo stesso tempo nel prendere la ferma risoluzione per il futuro di non commettere lo stesso sbaglio. Mi sembra di capire che sei già abbastanza pentito; ora tutto ciò che devi fare è prendere la buona decisione di fare più attenzione in futuro a ciò che metti in bocca.

Se vuoi eliminare quell’ “energia negativa” che è stata introdotta nel tuo corpo, sappi che il buio non può essere scacciato con un manico di scopa bensì con la luce e con il fuoco.

Per questo motivo ti dò qualche consiglio per illuminare la tua anima eliminando quel buio. Un buon modo è quello di dare dei soldi in Tzedakà (carità), che ha un po’ la stessa funzione dei sacrifici nel Beth Hamikdàsh: sacrificare qualcosa a noi prezioso. Puoi inoltre dedicare del tempo a studiare le regole della kasherùt oppure, ancora meglio, convincere un tuo amico a rispettarle.

Queste azioni non cancellano il tuo peccato ma lo trasformano in qualcosa di positivo. Quell’atto non deve essere un brutto ricordo, ma un punto di partenza che ti dà lo slancio per elevarti ed elevare gli altri.

Di Rav Yisroel Cotlar, per gentile concessione di Chabad.org