Domanda: come mai esiste un rituale per macellare e preparare tutti gli animali kashèr al di fuori dei pesci?

Risposta: quando gli ebrei erano nel deserto e si lamentarono per la mancanza di carne, Moshè si rivolse al Sign-re dicendo, “Se ovini e bestiame verranno macellati per loro, sarà abbastanza per loro? Se tutti i pesci del mare verranno raccolti per loro, sarà abbastanza per loro?” Dal fatto che il verso menziona la macellazione riguardo alle pecore e al bestiame e usa il termine “raccogliere” riguardo ai pesci, si deduce che basta raccogliere i pesci fuori dall’acqua senza macellarli.

Tuttavia la domanda rimane, qual è il motivo per cui i pesci vengono trattati diversamente dagli altri animali?

Un passaggio enigmatico del Talmùd sembra occuparsi di questa domanda:

Un oratore galileo pensò: il bestiame è stato creato dalla terra asciutta e diventa kashèr tagliando entrambi gli organi (del collo); i pesci sono stati creati dall’acqua e vengono resi adatti senza nessuna macellazione rituale; gli uccelli sono stati creati dal fango e sono pertanto resi adatti dal taglio di solamente un organo.

Ci sono diverse spiegazioni su questo passo interessante, eccone una:

Secondo gli insegnamenti ebraici, come pure secondo la filosofia antica, l’intero creato è diviso in quattro categorie basilari: il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra. La terra è considerata l’elemento più basso, l’acqua è più raffinata, l’aria, che sorvola l’acqua è di livello più alto e infine il fuoco prevale su tutti, poiché esso anela ad arrivare verso l’alto.

Sembra che il Talmùd stia dicendo che i prerequisiti della kasherùt dipendono da come l’animale è stato creato. Il bestiame (e a un livello inferiore gli uccelli), sono stati creati dalla “terra”, pertanto devono essere macellati. I pesci sono stati creati dall’acqua, un elemento più elevato e perciò non necessitano di nessun tipo di macellazione.

Il grande Kabbalista Rav Yitzchak Luria, noto come l’Ari (1534-1572), insegnò che ogni creazione ha una “scintilla” di energia divina che forma la sua essenza e anima. Quando una persona usa un oggetto per uno scopo Divino, ne libera la scintilla divina, realizzando lo scopo per il quale esso è stato creato. Perciò chi recita una benedizione sul cibo, mangia e in seguito usa l’energia derivata dal cibo per fare una mitzvà, eleva la scintilla di divinità che è l’essenza del cibo.

Tuttavia, alcune scintille divine sono più difficili da trovare. Siccome il bestiame è stato creato dalla terra, considerata l’elemento più grezzo, essi hanno bisogno di più preparativi per essere elevati e pertanto devono essere macellati secondo precise regole. I pesci, invece, sono stati creati dall’elemento più raffinato dell’acqua e basta raccoglierli tirandoli fuori dall’acqua e recitare la benedizione per elevare la scintilla Divina in essi contenuta, per poi usare l’energia per scopi divini.

Rav Yehuda Shurpin, Chabad.org