Ci sono benefici tangibili nell'osservare Shabbat?

Domanda: Sto studiando con una ragazza che desidera sapere quali vantaggi concreti può ricavare dall’osservanza dello Shabbat. Non le interessa l’aspetto psicologico, filosofico e spiritualmente estetico di questo giorno significativo e qualsiasi riferimento al suo diretto rapporto con D-o le fa roteare gli occhi. Apprezza risposte pratiche, del tipo: “diventerai ricca” o “sarai benedetta con successo”.

Risposta: Shabbat è uno strumento potente per creare in casa un'atmosfera segnata dall'armonia, dalla pace interiore ed esteriore e per crescere i figli in maniera sana. Se vissuto nel modo giusto, dà un senso alla tua esistenza e ti infonde la forza e il coraggio utili ad affrontare il mondo apportandoti contemporaneamente una certa serenità.

Prevedibilmente, le persone superficiali sarebbero inclini ad interpretarlo come un giorno soffocante, come una "prigione". In realtà, con la giusta dose di spiritualità, rispetto delle regole, buon senso ed allegria, può trasformarsi in un bellissimo giorno. Se è importante per te, troverai la formula giusta adatta alla tua personalità (in ottemperanza ai precetti, s'intende) per trascorrerlo pacatamente e ne trarrai gran beneficio.

In effetti, perfino la "prigione" di Shabbat è meglio di una vita senza di essa. Come faccio a saperlo? Ho participato ad una conferenza. Tra i moderatori, un neurologo trattava del rapporto tra stili di vita religiosi e la salute. È risaputo che una vita religiosa è salutare, aumenta benessere e procura longevità. Ad esempio, uno studio su 21,000 cittadini americani ha concluso che le persone che partecipavano a preghiere settimanali avevano una speranza di vita di sette anni in più rispetto alle altre (per gli Africani-Americani, quattordici anni).

Da un'altra ricerca canadese, effettuata su 70,000 persone, è risultata una classifica dalle più felici alle più insoddisfatte :

  1. Religiose/Spirituali

  2. Religiose/Non Spirituali

  3. Non Religiose/Spirituali

  4. Non religiose/Non Spirituali

Per "religiose" lo studio intende quelle che seguono una qualche pratica religiosa.

Personalmente, avrei pensato che i praticanti non interessati alla spiritualità avrebbero occupato il terzo o il quarto posto. Invece, l'elenco di cui sopra rispecchia i risultati ottenuti in funzione della salute e della qualità della vita.

Ne deduciamo che l'uomo "non vive di solo pane", neanche di pane appena "condito" di una ricerca spirituale, ma di "pane", di anima spirituale e di pratica rituale assieme.

Ed ecco un altro argomento interessante trattato in un libro molto famoso di Brian Tracy: "Eat the Frog". Brian è un consulente per professionisti di successo molto attivi nel settore "Corporate" americano. Per loro sapere cosa succede ogni istante nel mondo è una questione di sopravvivenza. Si rivolgono a Brian per imparare ad ottimizzare il tempo. Alla fine del capitolo 17, egli consiglia: “Decidi di prendere un giorno intero di vacanza durante il quale non toccherai il computer, non controllerai il tuo Blackberry né farai nessuno sforzo per venire in contatto con il mondo della tecnologia".

È buffo, “Tracy” non sembra un nome ebraico ma Moshè sarebbe sicuramente fiero di ciò che egli ha scritto.

Di Rav Tzvi Freeman per gentile concessione di Chabad.org